The Hamburg Cell
Con "The Hamburg Cell" la regista inglese Antonia Bird si cimenta in un film a metà tra la cronaca e l'invenzione. Ci racconta, infatti, la storia della preparazione dell'attentato alle torri gemelle dell'11.9.2001. Il film inizia con l'arrivo di un gruppo di studenti arabi in una università nei pressi di Amburgo. Di come alcuni di questi iniziano a frequentare centri religiosi islamici all'interno dei quali sono infiltrati dei terroristi che hanno il preciso scopo di reclutare nuovi adepti da destinare alla guerra santa. Atonia Bird ("Face") analizza le motivazioni politiche e psicologiche che portano alcuni di questi pacifici studenti - alcuni di loro sono di famiglia agiata, con alle spalle un'educazione di stampo occidentale - ad abbandonare la propria famiglia, i propri affetti, le proprie comodità per immolarsi alla causa della jihad. Questi giovani sono oggetto di un vero proprio addestramento sia ideologico - continue riunioni durante le quali vengono illustrati i mali dell'occidente e tutti i soprusi che il mondo arabo ha dovuto subire - sia pratico. Partecipano a dei campi in Afghanistan dove vengono trasformati in veri e propri soldati e combattenti.
La Bird gira questo film con un intento evidentemente informativo ma non rinuncia - giustamente -agli espedienti tipici del linguaggio cinematografico. Utilizza tagli di ripresa particolari, cura il montaggio in modo tale da tenere alta la tensione, fa recitare i suoi attori richiedendo da loro una necessaria enfasi drammatica che non sempre, però, si riesce a cogliere.
"Tha Hamburg Cell" è un film che fa pensare e che, per alcuni aspetti, lascia sorpresi. In particolare, colpisce come il passo tra estremismo religioso e terrorismo possa essere così breve, quasi inconsapevole.
L'ultima parte del film è dedicata alla preparazione concreta dell'attentato. I terroristi si stabiliscono in America dove imparano a pilotare un aereo, si fissano le date, si concordano i dettagli (il tutto sotto la colpevole scarsa vigilanza dei servizi di sicurezza degli Stati Uniti). Negli ultimi dieci minuti, commentati da una musica incalzante e stordente e con il sottofondo dei loro testamenti spirituali, gli attentatori vengono ripresi nelle sale d'attesa degli aeroporti nella fremente attesa di imbarcarsi. Il resto, è cronaca tristemente nota.
Daniele Sesti
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