The golden bowl
Dopo "I Bostoniani" (1984) e "Gli Europei" (1979), James Ivory, ci ripropone un film tratto da un romanzo dello scrittore americano Henry James. Nel momento in cui lo scrittore stava completando l'opera scriveva al suo editore che era il migliore libro che avesse mai scritto, "...molto più composto, il più completo ed è costruito in maniera migliore rispetto agli altri". Secondo lo stesso regista californiano, il significato dell'oggetto del titolo, come tutti i simboli adottati da James, è molteplice e può aprire le porte a mille allusioni e significati, sorprendendo e sconvolgendo la mente del lettore. La Coppa d'oro, compare in tutto il romanzo come simbolo e significato della stessa storia, e fa da catalizzatore agli eventi che si susseguono. James Ivory spiega che la Coppa "...Leggermente incrinata rappresenta il verme nascosto che corrode l'amore, la famiglia, il denaro. Ma è anche il 'deus ex machina' che consente ai quattro personaggi di scoprire la verità". Ambientata nell'Inghilterra di inizio secolo, i protagonisti percorrono strade intrecciate tra loro, unendosi in matrimoni e rapporti che rasentano l'incesto. Uno dei personaggi è un aristocratico di origini italiane, il principe Amerigo (Jeremy Northam "Il Caso Winslow", "Happy Texas"). Le sue origini, per quanto nobili, lo hanno lasciato in miseria, ma la sua condizione si risolleva quando decide di sposare Maggie (Kate Beckinsale "Bangkok Solo Andata", "Molto Rumore per Nulla") figlia di un ricco magnate americano, Adam Verver (Nick Nolte "Affliction", "Cape Fear - il promontorio della paura" '91). Questi a sua volta sposerà la vivace e intraprendente Charlotte Stant (Uma Thurman "Gattaca - La porta dell'universo", "Ritratto di signora"), ex amante di Amerigo e amica d'infanzia di Maggie.
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