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The descent - Discesa nelle tenebre
Sono passati migliaia di anni da quando gli uomini abitavano le caverne come noi adesso le nostre case. L'attrazione però per questi luoghi oscuri e misteriosi non è passata di moda, e c'è ancora chi si organizza le vacanze per scoprirne e percorrerne di nuove.
E' quello che amano fare sei bellissime amiche inglesi intorno alla trentina, da sempre appassionate di sport estremi ed emozioni forti.
Si avventurano così nel sistema di grotte dei Monti Appalachi. Il leader del gruppo è Juno (Natalie Mendoza), una ragazza che aveva una relazione col marito di Sarah (Shauna Macdonald) prima che questo morisse in un terribile incidente automobilistico. La vacanza non andrà però come avevano previsto. Le caverne sono inospitali così come chi le abita...
Quello dell'inglese Neil Marshall ( regista al secondo lungometraggio dopo "Dog soldiers") è da lui stesso definito :" un tranquillo weekend di paura sottoterra". Ed infatti il ricordo del celebre film di John Boorman viene subito alla mente quando vediamo l'organizzazione dell'avventura. Il paragone però è solo concettuale, visto che "The descent" vira ben presto sull'horror, diventando più cruento di quanto ci si possa aspettare. E il giudizio è senz'altro positivo. Uno splatter serio che fa saltare diverse volte sulla sedia, mette angoscia, sorprende con i suoi mostri e crea suspance nei momenti in cui è la natura ad essere ostile. Girato con un budget dalle basse pretese (cunicoli e grotte sono sempre la stessa grotta ricostruita in studio e arrangiata in modo diverso dal bravissimo scenografo Simon Bowles) il film si impone con forza all'interno di un panorama (quello dell'horror) che da troppo tempo si ripete.
Sia chiaro: "The descent" non inventa nulla, ma gioca bene le sue carte, caratterizzate dal fatto di poter scegliere quando e dove illuminare. E' la conseguenza di avere deciso come ambietazione un luogo come la caverna, adattissimo per la costruzione di un horror.
Non si prende in giro nessuno, e così l'assenza di un'improbabile spiegazione finale, risulta un vero sollievo per lo spettatore.
La frase: "Se continua a gridare lì attirerà tutti da se, ma almeno li terrà lontani da me"
Andrea D'Addio
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