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The Congress











Un’attrice non più giovanissima con tante scelte sbagliate alle spalle, tante porte chiuse e sogni infranti e due figli, di cui il più piccolo con seri problemi di salute che lo stanno portando alla cecità e sordità.
Questa è la protagonista del nuovo e intenso film di Ari Folman, già firma del bellissimo ed emozionante “Valzer con Bashir”. E anche con questo Folman non si smentisce e conferma la sua bravura nel dirigere una pellicola che vuole andare a toccare le corde del cuore ed emozionare lo spettatore, obbligandolo a chiedersi cosa sia giusto e cosa sbagliato, fino a cosa siamo disposti a fare per avere la vita dei nostri sogni.
Per farlo ci racconta la storia di Robin Wright, che interpreta se stessa, un’attrice che superati i quarant’anni ha una carriera stagnante nonostante le premesse della sua gioventù. Alla donna viene fatta un’offerta dalla sua casa di produzione, la Miramount, che non può rifiutare, anche perché, come sottolinea il proponente, si tratta dell’ultima offerta che sono disposti a farle. La donna firmerà e si sottoporrà ad una scannerizzazione che registi non solo il suo aspetto fisico, ma anche tutte le sue emozioni ed espressioni, per permettere alla Miramount di creare un’attrice digitale che la sostituisca e che rimanga sempre giovane e, soprattutto, non abbia la libertà di scelta, in particolare quella di rifiutare un copione. Un contratto che la obbligherà per vent’anni a sparire dalla scena pubblica e a non recitare più, sia che si tratti di uno spot televisivo, un film, una rappresentazione a teatro o nella recita scolastica dei figli, in cambio di una cospicua somma di denaro.
Dopo un salto di vent’anni ci troviamo catapultati in un mondo futuristico, dove la ancora bella Robin Wright è l’ospite d’onore del Congresso di Futurologia, ambientato in un universo completamente animato dove la Miramount, associatasi con l’industria farmaceutica Nagasaki, presenta la formula chimica che dà la possibilità di assumere molteplici identità.
La nuova pellicola di Folman, a differenza di “Valzer con Bashir”, non inizia immediatamente con l’animazione, ma la prima parte è, anzi, sorretta da attori in carne e ossa: dalla già citata Robin Wright al suo manager Al, impersonato dal sempre bravo e convincente Harvey Keitel, protagonista di un’intensa scena durante la scannerizzazione di Robin, all’altrettanto bravo Danny Huston nei panni del dirigente della Miramount Jeff. Mentre dall’arrivo dell’attrice al sito del congresso sino quasi alla fine, Folman torna alla sua amata animazione, discostandosi molto però dallo stile del precedente ci sommerge di colori e figure fantasiose, nonché cammei di personaggi illustri.
Il film sembra voglia essere una critica, ma anche una base di partenza per una riflessione profonda, del mondo del cinema e dell’attuale società e di quella futura, tanto attenti all’esteriorità, alla ricerca della giovinezza perpetua e di una condizione di benessere assoluta, quanto indifferenti alle problematiche con cui le persone si scontrano tutti i giorni, come per esempio il calvario delle malattie. Dove le società sono disposte a investire somme ingenti per un farmaco/droga che dia l’illusione di essere qualcun altro, piuttosto che nella ricerca di una cura di malattie come quella di Aaron, figlio della protagonista. Una pellicola complessa che ha il suo punto di forza nella capacità del regista di emozionare, uscire completamente dagli schemi e trasporre su pellicola la sua fantasia, ma che risente in alcuni punti di una sceneggiatura non all’altezza del resto e che diventa caotica e confusa. “The congress” rimane comunque un bel film da vedere, impegnativo e che ci obbliga a pensare, a porci domande e fare riflessioni sull’epoca in cui viviamo, dove la tecnologia in molti settori soppianta l’uomo, dove l’aspetto fisico sembra essere diventato un valore importante, se non fondamentale, della nostra società e dove spesso e volentieri si cercano scappatoie per sfuggire a una deprimente realtà, grigia e infelice, e rifugiarsi in un mondo immaginario.

La frase:
"...la situazione in cui ti offrirò l’ultimo contratto della tua vita".

a cura di Redazione FilmUP.com

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