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L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford
Cosa vuol dire essere una leggenda? Qual è il prezzo che si paga per la notorietà? E fino a che punto si conosce l'essere umano quando diventa mito? Questi sono i quesiti che il regista Andrew Dominiq si pone nella realizzazione del film "Assassination of Jesse James by the Coward Robert Ford" tratto dall'omonimo romanzo di Ron Hansen.
La pellicola racconta degli ultimi anni di vita del mitico bandito americano Jesse James, prima della sua morte, avvenuta il 03 Aprile 1882, analizzata dal suo carnefice Robert Ford.
Bob Ford, aveva sempre sentito parlare di Jesse James, che fin da quando era un bambino era il suo idolo. Conservava gelosamente i libretti che parlavano delle sue gesta, e qualsiasi cosa lo riguardasse, e il suo sogno era entrare a far parte della sua banda. Quando finalmente ci riesce, impara a conoscere l'uomo dietro la leggenda, e il suo desiderio di essere come lui diventa sempre più grande, fino a fare qualsiasi cosa per essere come lui.
"The Assasination of Jesse James..." non è il solito western, anzi, ne è l'antitesi. È più un film psicologico, dove però gli elementi del genere ritornano come in un'istantanea: il cow boy che galoppa verso il tramonto è l'immagine che più si ripete. I colpi sparati sono pochi, e l'unico assalto al treno che c'è si risolve molto velocemente. I fagioli intorno al fuoco, il wisky che scorre a fiumi, tutto dimenticato per lasciare il posto all'introspezione, all'analisi dei rapporti umani. In questo film i fuorilegge piangono, hanno paura e sparano alle spalle.
Primi piani e lunghi momenti di silenzio sono l'elemento portante del film, coadiuvati da una fotografia molto suggestiva. Sembra quasi di trovarsi davanti alla trasposizione cinematografica di un album fotografico. Il rischio è che il film possa sembrare troppo lungo e annoiare lo spettatore, soprattutto nella parte iniziale del film, quando ancora ci si deve abituare al ritmo.
Le performance degli interpreti, comunque riescono a supportare una sceneggiatura così complessa, dando la possibilità allo spettatore di poter apprezzare il film.
Jesse James, la leggenda, è interpretato da Brad Pitt, che riesce a mostrare perfettamente l'uomo oltre il mito. La crudeltà e l'atteggiamento prepotente, lasciano spazio alla fragilità di un uomo che deve sopportare il peso di tante attenzioni, ai sentimenti di un uomo innamorato della propria moglie e dei propri figli. Un uomo normale, che deve soddisfare troppe aspettative, convivere con le atrocità commesse e guardarsi le spalle continuamente.
Anche Casey Affleck si è calato perfettamente nel suo ruolo di fan/assassino di Jesse James.
Nel suo modo strascicato di parlare e nel suo sguardo si intravede la sensazione di un uomo che non si sente mai all'altezza, la cui adorazione per Jesse non è altro che un modo per riuscire ad andare oltre. Essere il suo assassino sembra l'unico modo per diventare grande quanto lui, peccato che non si può uccidere una leggenda, e quello che si ottiene è solo disprezzo, da parte degli altri, e poi anche da se stesso.
Tutto sommato la pellicola non è poi così male. Sicuramente si ha bisogno di metabolizzare le due ore e quaranta minuti di angosciante tensione tra i due protagonisti, ma forse qualche taglio in più ne avrebbe sicuramente snellito la visione.
La frase: "Non riesco a capire. Vuoi essere come me, o vuoi essere me?"
Monica Cabras
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