01 Settembre 2006 - Conferenza Stampa
"When the Levees Broke"
Intervista al regista Spike Lee.
di Andrea D'Addio


Alla conferenza stampa di "When the leeves brokes- Requiem in 4 acts" c'è Spike Lee. Il film realizzato per la rete televisiva HBO difficilmente vedrà il circuito cinematografico al di là di questa presentazione al Festival di Venezia, e così Lee che è ormai un veterano della manifestazione, si presenta da solo, quasi come se fosse a casa sua, per rispondere alle domande dei giornalisti. Le domande cercano di estorcergli qualche dichiarazione da titolone dei giornali ed infatti...

Quanto Katrina ha cambiato l'America?
Bisogna ricordarsi che il vero problema non è stato Katrina. A devastare Neworleans è stata l'acqua causata dalla rottura degli argini, quindi la vera responsabilità è degli ingegneri, del "Genio Civile".
L'anno scorso ero a Venezia, proprio qui alla Mostra, quando si è scatenato l'inferno su New Orleans, e invece di vedere film, ho trascorso le giornate incollato alla tv a vedere queste immagini impossibili. L'idea di lavorarci su mi è venuta qui. La vita è circolare: adesso ad un anno di distanza sono ancora qui. L'America è una grossa contraddizione: c'è tanta povertà, non è possibile che tantissimi bambini vadano a letto con la fame. Questa è una caratteristica dell'America che è molto brava a nascondere alcuni aspetti. Si dice che a Bush non importino i neri poveri. Ma io dico che non gli importano né i neri né i bianchi poveri. Solo se avete un bel conto in banca si occupa di voi. E comunque Bush a fine mandato dovrà comunque andarsene, la cosa positiva è che con lui dovranno andarsene anche Rumsfeld, Cheney e Condoleezza Rice che per me sono esseri umani tremendi.

Quale percorso si aspetta per un film, il suo, lungo più di quattro ore?
Il film è stato girato per la televisione, è stato visto da tante persone. Ha avuto un effetto profondo sulla gente. E abbiamo messo in imbarazzo a Bush e alla sua amministrazione. Il presidente a fine agosto, nell'anniversario di Katrina, è tornato a New Orleans, facendo conferenze stampa fasulle, in cui ha dichiarato che la città è stata ricostruita. Non bisogna credere a queste cose: in alcune zone, è come se Katrina fosse passato ieri. E poi ricordiamo come mostro nel documentario ricordiamoci che la catastrofe è stata provocata non dall'uragano, ma dalla rottura degli argini delle dighe.
Perché lo veda più gente possibile uscirà l'edizione in dvd e stiamo cercando di darlo a scuole, ospedali, università e altri centri perché lo proiettino. Inoltre forse riusciremo a distribuirlo in qualche sala a NewYork.

Responsabilità gravi.
E' incredibile pensare che, con tutto il rispetto, un Paese piccolo come l'Olanda, abbia una tecnologia migliore del Paese più potente e ricco del mondo. Il fatto è che l'America è molto brava a nascondere alcuni suoi aspetti, come la povertà: per scoprirla, è necessario scavare a fondo. Spesso si sente dire che a Bush non importano i neri, ma è sbagliato: a lui è dei poveri che non frega nulla. Anche se sono bianchi o ispanici. NewOrlenas non verrà ricostruita prima di dieci anni sempre se si impegnano a farlo. Tuttora solo il 25% delle persone che viveva a NewOrlenas è tornata a viverci e non si sa come, mentre il restante 75% sta sparpagliato per l'America e forse non tornerà più.

Crede che Bush e il suo staff abbiano visto il film?
Non credo proprio. Mi piacerebbe fare come in Arancia meccanica di Kubrick ma purtroppo non posso. Probabilmente avendone la possibilità gli direi qualcosa se li incontrassi, ma non avrei nemmeno il tempo di mettere la mano sulla Bibbia per giurare, mi ammazzerebbero prima!.

Ma i cittadini americani, dopo l'Iraq e Katrina, cosa pensano davvero di chi li governa?
Credo che l'uragano e l'insuccesso della guerra abbiano aperto gli occhi agli americani. Il gradimento di Bush, a metà del suo secondo mandato, è bassissimo. Spero che nessuno si beva le sue ultime bugie, come paragonare il conflitto in Iraq alla lotta al nazismo, al fascismo. E' solo l'ennesimo tentativo di chi sa che sta perdendo il favore di tutti anche dei repubblicani che lo avevano sostenuto.

Cosa pensa del comportamento che i media hanno tenuto durante la tragedia?
Devo lodarli, si sono comportati benissimo. Una volta che hanno capito di essere stati traditi dalla presidenza si sono tolti i guanti. Realizzando reportage coraggiosi. L'unico appunto è che edevo solo neri nelle immagini televisive poi quando sono andato lì mi sono reso conto che il dramma era anche per i bianchi, anche loro non avevano più una casa.

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