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08 Maggio 2006 - Conferenza Stampa
"Una top model nel mio letto"
Intervista al regista.
di Francesco Lomuscio
Roma - Hotel Derussie. L'attesa è grande per l'arrivo dell'attore francese Daniel Auteuil, protagonista di Una top model nel mio letto, ultima fatica dello storico regista e sceneggiatore Francis Veber. Ma, a conferenza stampa appena avviata, viene reso noto che l'attore non potrà essere presente, a causa di gravi problemi familiari; quindi, il solo Veber provvede ad intrattenere i giornalisti…
Secondo lei, rispetto al pubblico di dieci anni fa, è cambiato il modo di far ridere le persone?
Francis Veber: Non lo so, personalmente non ho questa impressione, comunque non sono mai stato un regista alla moda, tanto è vero che nei miei film i personaggi non parlano mai un linguaggio cool. In ogni caso, se è cambiato lo è in peggio, in quanto non ci sono più i grandi del passato, e mi riferisco a nomi come Dino Risi, Mario Monicelli e gli autori francesi di un tempo. Una volta feci questa stessa domanda ad un produttore americano, il quale rispose dicendomi che la grande differenza tra la commedia del passato e quella odierna è questa: prima gli sceneggiatori venivano da Broadway, scrivevano quindi testi teatrali che avevano lo scopo di far tenere a lungo la scena all'attore, oggi, invece, dalla televisione, la quale si basa sulla battuta immediata.
La situazione raccontata nel suo film ricorda in un certo senso quella tra Julia Roberts e Hugh Grant in Notting hill; ci aveva pensato?
Francis Veber: Non avevo pensato sicuramente a Notting hill, ma molto alla Julia Roberts di Pretty woman per il personaggio di Eléna; però, ora che mi ci fa pensare è vero: la trama del mio film è molto simile a quella di Notting hill.
Attraverso la figura di Eléna ha dato un'immagine carina del mondo delle top model…
Francis Veber: Beh, quello delle top model è sicuramente un mondo stranissimo e le fotomodelle sono delle vittime, sempre più giovani ed anoressiche. Pensate che ultimamente avevo sentito parlare di una modella quattordicenne costretta a prendere pillole per non crescere, altrimenti sarebbe stata più adatta a giocare a basket che a sfilare in abito.
Come si muove per la scelta degli attori nei suoi film?
Francis Veber: Beh, Daniel Auteuil credo che sia uno dei più grandi attori comici con cui io abbia mai lavorato, quindi con lui vado sul sicuro, come pure con Gerard Depardieu. Per quanto riguarda gli altri attori di Una top model nel mio letto sono andato un po' a fortuna: per esempio, il ragazzo che interpreta il venditore di cellulari è bravissimo. Comunque, ho scoperto quanto sia difficoltoso il lavoro dell'attore soltanto dopo essere diventato regista, quando ero sceneggiatore non lo capivo; poi io sono uno molto scrupoloso, tanto che feci ripetere a Daniel una scena ben 37 volte!
Di quale scena si tratta?
Francis Veber: Non era in questo film, era sul set de L'apparenza inganna.
Cosa è che la fa ridere?
Francis Veber: Sicuramente ci sono anche dei film demenziali americani che mi fanno ridere molto, come ad esempio quelli dei fratelli Farrelly, i quali portano sullo schermo cose che io non oserei mai fare. Basta pensare alla famosa sequenza di Tutti pazzi per Mary in cui Ben Stiller, dopo essersi masturbato, esce a cena con Mary che, pensando che sia gel quello che l'uomo ha sull'orecchio, lo prende e se lo mette sui capelli, senza sapere che è in realtà sperma; mi chiedo come possa venire in mente ad un regista di fare una cosa del genere (ride). Quindi, il remake americano di Una top model nel mio letto sarà diretto dai fratelli Farrelly, e mi sa che all'attrice protagonista toccherà mettersi dello sperma in testa (ride).
Quindi verrà realizzato un remake del film?
Francis Veber: Sì, il film è stato acquistato dalla Dreamworks ed i registi saranno appunto i fratelli Farrelly, mentre del cast ancora non si sa nulla.
Cosa ne pensa della tendenza di rifare i film europei in America?
Francis Veber: Anche io ho diretto dei remake americani, sicuramente, però, è una cosa che non farei più. Si tratta comunque di un lavoro molto complicato, in quanto bisogna studiare a fondo i meccanismi di fabbricazione della pellicola originale, ed i produttori, spesso, a furia di rivederla finiscono per rimanerne annoiati. Quindi, quando si arriva poi ad arricchire il remake con qualcosa che mancava nel film di partenza, si finisce per aggiungere gli ingredienti sbagliati. Pertanto, credo che il miglior rifacimento americano degli ultimi anni sia Piume di struzzo, in quanto abbiamo cercato di rimanere molto fedeli alla sceneggiatura dell'originale, Il vizietto.
Come vede la situazione cinematografica odierna?
Francis Veber: Credo che il cinema oggi stia vivendo un momento di particolare malessere, soprattutto negli Stati Uniti, dove si fanno soltanto film rivolti al grande pubblico, come L'era glaciale, o quelli per adolescenti, i quali necessitano di giovani attrici. Quindi, non esiste più la tradizione del grande cinema, in quanto le attrici che hanno superato i trent'anni, seppur bravissime, non lavorano più. Buoni film indipendenti passano al Sundance, ma finiscono per trasformarsi in prodotti di nicchia. Posso dire che gli ultimi grandi titoli che ho visto sono stati American beauty, Fargo e Il grande Lebowski.
Ha forse stabilito un rapporto di amicizia con Daniel Auteuil?
Francis Veber: E' sicuramente difficile diventare amico di un attore, in quanto sono tutti bugiardi di professione; mentre giriamo un film si stabilisce un rapporto d'amore, ma quando passa ad interpretarne uno diretto da un altro regista mi tradisce, ed io, di conseguenza, divento cornuto (ride). Comunque, il segreto nel mio mestiere è la calma: ad esempio, quando girai In fuga per tre, Nick Nolte ordinava sempre al bar vodka tripla ed altri alcolici e, ogni mattina, era scorbutico e si presentava su una sedia a rotelle spinto da un suo amico. Su consiglio dell'altro attore protagonista, Martin Short, decisi di parlarci, ma alla fine fui costretto a girare tutto il film accettando pazientemente il suo modo di essere. Quindi, se non avessi avuto la calma non sarei sicuramente arrivato fino ad oggi come regista.
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