Una top model nel mio letto
"La fortuna è essere nel posto sbagliato al momento giusto". Con questa frase di lancio si presenta "La doublure", co-produzione italo-francese che, sulle note della sempreverde "No particular place to go" di Chuck Berry, inizia l'irresistibile vicenda del modesto posteggiatore François Pignon, interpretato dall'ottimo Gad Elmaleh di "Train de vie - Un treno per vivere" (1998), il quale, come il titolo italiano suggerisce, si troverà con una top model nel suo letto. Ma, per capire cosa può spingere una delle donne più belle e famose del mondo a far coppia con uno degli uomini più insicuri e meno affascinanti della Francia, bisogna risalire alla figura del miliardario Pierre Levasseur, cui concede anima e corpo il mai disprezzabile Daniel Auteuil. Quest'ultimo, infatti, viene sorpreso da un paparazzo in compagnia della sua amante, l'affascinante modella Eléna Simonsen/Alice Taglioni, appunto; quindi, al fine di evitare un divorzio economicamente disastroso, racconta alla moglie che la donna era in realtà insieme ad un ignaro passante che compare nella fotografia, ovvero Pignon. E, pur di dar credito fino in fondo alla sua clamorosa bugia, arriva perfino a mandare Eléna a vivere con l'uomo, generando la serie di memorabili e divertenti equivoci su cui si basa efficacemente questo nuovo lungometraggio di Francis Veber, il quale non perde tempo e mette in scena elementi altamente esilaranti fin dai primi minuti di visione, con un dottore malandato che dice di non volere essere curato dai medici perché sono tutti ciarlatani. D'altra parte, stiamo parlando del regista di "In fuga per tre" (1989) e "L'apparenza inganna" (2001), nonché co-sceneggiatore dei primi due capitoli de "Il vizietto", è quindi lecito aspettarsi una riuscita commedia che non faccia rimpiangere i soldi del biglietto. Ed il solo vedere Pignon che assume improvvisamente le fattezze di un playboy davanti agli occhi di tutti coloro che lo avevano sempre considerato un tutt'altro che interessante individuo fortemente imbranato nei rapporti con l'altro sesso, contribuisce in maniera fondamentale a suscitare non poche risate nello spettatore, ma non sono da meno i divertenti duetti tra lo spregevole Levasseur, la cui moglie è sempre più sospettosa, e l'avvocato Foix, con il volto di Richard Berry, suo complice nell'"operazione" ma che non esita a fargli spesso anche da psicologo. Il tutto, per un veloce e godibilissimo spettacolo comico dal ritmo impeccabile, ulteriormente infarcito con una serie di azzeccati personaggi di contorno, da Richard/Dany Boon, amico di Pignon, a Pascal/Patrick Mille, grottesco venditore di telefoni cellulari che corteggia Emilie/Virginie Ledoyen, donna di cui il protagonista della vicenda è innamorato.
La frase: "Non è possibile, ha tutti gli uomini che vuole e prende Pignon, ma che mondo è?"
Francesco Lomuscio
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