26 Maggio 2008 - Intervista esclusiva
"Un amore di testimone"
Intervista esclusiva ai protagonisti.
di Andrea D'Addio
A Roma per presentare il loro "Un amore di testimone", i due protagonisti Patrick Dempsey e Michelle Monaghan ci consentono una piccola intervista al di fuori della conferenza stampa. Due bellissimi, entrambi non a caso veri e propri sex symbol, che anche fuori dall'obiettivo si confermano simpatici e disponibili come appare nel fim.
C'è una grande alchimia fra voi due nel film e il ritmo del film ne beneficia. Semplice casualità o ci avete lavorato per crearla?
Patrick Dempsey: Effettivamente la complicità che si è creata sul set non è una cosa molto frequente. Ho partecipato alla realizzazione del film fin dall'inizio e quando abbiamo dovuto scegliere chi mi avrebbe affiancato come protagonista, io e il regista ci siamo messi a fare lunghissimi casting. Soltanto quando Michelle è arrivata, abbiamo capito come doveva essere esattamente il personaggio, che lei era quella giusta. La prima conversazione che abbiamo avuto non è stato un provino come tanti altri, non abbiamo fatto altro che ridere come matti.
Michelle Monaghan: Si, abbiamo cominciato a ridere e non abbiamo più smesso. A parte due battute iniziali, non abbiamo parlato per niente del film. Abbiamo lo stesso senso dell'umorismo, la stessa visione su come sarebbe dovuto diventare il film, lo stesso approccio al lavoro. Ci siamo piaciuti fin dall'inizio e questo rapporto poi si è trasferito poi sulla pellicola.
Un battello che attraversa il fiume. In Grey's anatomy è uno dei simboli dell'amore, in "Un amore di testimone" è una scena decisiva nel finale. Casualità o scelta precisa?
Patrick Dempsey: E' una scena che era già scritta nella sceneggiatura, ma effettivamente quando l'ho letta ho pensato anche io a questa analogia. Ci sono però un paio di cose che il regista ha inserito con una doppia lettura e sarà curioso capire quante persone le avranno notate.
E' davvero possibile l'amicizia tra uomo e donna?
Patrick Dempsey: Se tra un uomo e una donna amici, c'è un po' di attrazione fisica, anche solo dalla parte di uno dei due, alla fine questo sentimento emerge. Solo quando non c'è questa componente, l'amicizia può durare senza cambiare di livello, sia in positivo, e cioè diventando coppia, che in negativo, non frequentandosi più, a causa della delusione del rifiutato.
Michelle Monaghan: Senza dubbio se c'è già una grandissima amicizia e c'è anche attrazione fisica, allora quello che si può creare è il miglior scenario possibile per una coppia. Nel mio caso, con il mio migliore amico manca l'attrazione fisica ed è forse per questo che siamo ancora ottimi amici, capaci di confidarci l'un l'altro senza mai pensare a malizia o altro.
Quanto avete potuto improvvisare?
Patrick Dempsey: Molto. L'iter realizzativo infatti era: giravamo quanto scritto nella sceneggiatura, lo riguardavamo, e da lì partivamo con l'ideare piccoli cambiamenti di dialogo o di scena in modo da far diventare il tutto più brioso. Ad esempio la scena in cui gioco con i piatti non faceva parte dello script. Ho iniziato la carriera come giocoliere, il regista lo sapeva e la mattina in cui dovevamo girare il dialogo sulla scelta dei regali della lista di nozze, lui mi ha chiesto se non potevo provare qualche gioco di acrobazia con i piatti. La scena che vedete è il condensato di cinque scene diverse: alla troupe è piaciuta è così l'abbiamo lasciata così com'è.
Michelle Monaghan: Il nostro regista ci ha lasciato la possibilità di improvvisare moltissime cose diverse. Nella scena del ristorante, ad esempio, quando gli chiedo di diventare il mio damigello d'onore, tutta la comicità fisica che vedete, lui che inciampa, che colpisce il cameriere o perde l'equilibrio, è stata improvvisata lì per lì.
Dempsey, prima di entrare in Grey's anatomy, ha sostenuto davvero un provino per diventare il Dottor House?
Patrick Dempsey: Si, è la ragione è che avevo bisogno di lavorare. Certo è che all'epoca si trattava di uno dei pilot meglio scritti in circolazione, e la serie che ne è venuta dopo lo conferma.
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