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06 Settembre 2008 - Intervista
"Un altro pianeta"
Intervista al cast.
di Andrea Gerolamo D'Addio
A Venezia, poco prima di una presentazione al pubblico che riserverà applausi e commozione, abbiamo incontrato due degli attori principali di "Un altro pianeta", Chiara Francini e Francesco Grifoni. La prima è reduce dall'esperienza sul set di Spike Lee "Miracolo a Sant'Anna", il secondo lo vedremo prossimamente in "K. Il bandito" dell'apprezzato regista e sceneggiatore indipendente americano Martin Donovan.
I vostri ruoli…
Chiara Francini: Io sono Stella, una delle tre ragazze che incontra Salvatore, il protagonista, durante la giornata al mare che scandisce l'inizio e la fine del racconto. E' una ragazza molto giovane tratti almodovariani, molto leggera, provinciale e verbosa. Vuol fare un po' il demiurgo della situazione, è quella che fa, che chiede, che organizza le cose. Come tutti i personaggi però avrà un risvolto inaspettato, anche lei elaborerà un lutto. In comune con il personaggio c'è la caratteristica di essere entrambe allegre, colorate. Io sono però più pudica e timida, ma l'essere estroversa mi si confà.
Francesco Grifoni: Sono Cristiano, un ragazzo con cui Salvatore intratterrà un rapporto un po' particolare. All'inizio sembra un ragazzo forte e solare, quasi giocoso, ma che successivamente fa crollare tutta una serie di maschere che lo fanno scoprire fragile e insicuro. Tra me e lui sicuramente la differenza sostanziale è che io sono eterosessuale, ma di base è stata un'esperienza particolare e divertente.
La lavorazione del film…
Francesco Grifoni: Ci siamo trovati per circa dieci giorni su una spigaiia di Capocotta, vicino a Roma, dove dalla mattina alla sera abbiamo provato a spron battuto. C'è stato un clima molto divertentente sul set.
Il vostro curriculum…
Francesco Grifoni: Ho studiato al Centro Sperimentale di Cinematografia per quasi tre anni. E' stata un'esperienza che mi ha dato moltissimo e che porterò sempre con me.
Chiara Francini: Io ho studiato tre anni al Teatro delle Limonaie, mi sono diplomata lì. La mia preparazione è di tipo teatrale. Già durante la scuola mi fu proposto di fare un provino per la prima nazionale di Noccioline di Paradivino. Fui presa e così cominciai a lavorare, mi sono spostata a Roma, ho continuato con il teatro, poi televisione e dal 2007 ho preso parte a tre film.
Che rapporto avete con il mondo dello spettacolo?
Chiara Francini: Ho deciso di diventare attrice semplicemente per il piacere di recitare. Non faccio molta vita mondana, vado a feste solo sono da fare, per presenziare presentazioni di lavori a cui ho partecipato.
Francesco Grifoni: Io tendo a vivere la mia vita tranquillissimamente, non ho chiusure o porte sbarrate riguardo quello che succede. Prendo ciò che si può prendere e che mi fa piacere, ma al momento opportuno, dico anche dei no.
Francini, com'è stato lavorare con Spike Lee?
Chiara Francini: E' stata la prima volta che ho lavorato con un regista straniero, è stato bello fin dal provino. Spike Lee è un regista molto creativo, ma anche molto rigoroso. Mi ha insegnato e dato sia a livello qualitativo che di rigore e disciplina.
Hai recitato in inglese?
Chiara Francini: Il film è girato sia in inglese che in italiano, io ho fatto l'italiana.
Vi state preparando, con lo studio delle lingue, ad un'avventura lavorativa all'estero?
Chiara Francini: Mi piacerebbe, ma chi può dirlo. Ho vissuto un anno a Londra e parlo bene l'inglese, inoltre ho studiato cinque anni il tedesco e ora sto studiando il francese perché probabilmente avrò un progetto in Francia, una coproduzione italo francese.
Francesco Grifoni: Io di base conosco bene l'inglese, sia per questioni familiari di parentela, che per studio personale. L'avventura con Martin Donovan su di un set internazionale, così come l'esperienza al Los Angeles film festival del febbraio scorso, mi ha dato inoltre conferma che non ho problemi con questa lingua. Sto studiando anche il francese.
Grifoni, quando pensi uscirà K.Il bandito?
Francesco Grifoni: Il film è pronto da un anno e mezzo, chi l'ha visto l'ha apprezzato, ora si può solo aspettare.
Qual è il vostro raopporto con la moda?
Francesco Grifoni: Al Centro Sperimentale ho studiato con Virgilio Tosi. Lui diceva sempre di seguire il proprio stile, ma mai instradarsi in un'ottica che potesse essere inquadrata in uno standard. Io posso curare il mio stile di pormi, ma essendo un attore amo prevalentemente l'ambiente del cinema e del teatro. Non sono un feticista degli oggetti modaioli.
Chiara Francini: Mi piace la moda, non vado a ricercare il brand, non vesto necessariamente i capi firmati. Mi piace comunque sperimentare, provare. Amo il vintage perché credo che nel mio caso anche il vestito sia una forma di espressione importante e singolare.
Che tipo di shopping fai?
Chiara Francini: Vado ai mercatini, poi logico che ci siano anche stilisti che prediligo e che mi piace indossare. Mi piacciono Vivienne Westwood, Alexander McQueen, Alberta Ferretti, Moschino e poi fatto incetta nei mercatini di capi anni '40.
Amate viaggiare?
Francesco Grifoni: Posso dirti che forse il viaggio più bello che avrei dovuto fare era quello di quest'anno. Due settimane nel Peloponneso che sono saltate dopo che mi sono rotto la gamba. Un bel regalo estivo che mi ha imposto una forzata vacanza in ospedale dove di azzurro come il mare greco c'era giusto il soffitto.
Chiara Francini: L'ultimo viaggio che ho fatto è stato molto bello. In Svezia dove ho degli amici. Mi piace molto la vacanza per città d'arte, mi piace il mare, ma non la vita da spiaggia, mi piace la montagna, ma non la vita da montagna. Alla natura a trecentosessanta gradi preferisco le opere d'arte.
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