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14 aprile 2005 - Conferenza stampa
"Troppo belli"
Intervista a Costantino Vitignano, Daniele Interrante e Ugo Fabrizio Giordani.
di Diego Altobelli
Costantino, lei nel pressbook afferma "la pellicola è immortale..." in che senso?
Costantino: Che rimarrà per sempre...Sicuramente esce il film, per un Costantino come lo dico io è una cosa molto bella, e penso che io lo vedrò per sempre, ma penso anche tantissima altra gente...
Avevate qualcuno a cui appoggiarvi? E ad Alessandra volevo chiedere se ha idea di continuare in futuro a fare l'attrice...
Alessandra: Sì, io si continuerò a studiare sicuramente recitazione... Ho avuto la fortuna di passare direttamente alla pratica, probabilmente farò qualcosa in teatro che sto ancora valutando. Ma soprattutto mi interessa imparare, visto che questa è la prima esperienza.
Costantino: Noi avevamo l'assistenza di Giordani che effettivamente ci ha aiutato molto.
Tecnicamente essere naturali è quanto di più complicato si possa fare nel recitare...
Costantino: Per noi è semplice... Per me io sono Costantino, devo recitare me stesso, se non riesco a essere neppure me stesso... Devo studiare anche per fare me stesso nel cinema?
Daniele: Forse è proprio questa la differenza tra due che sono riusciti a fare un film da protagonisti e gli altri: noi, grazie ai nostri fan, sappiamo di essere i migliori, perchè non abbiamo comunque niente da nascondere... Siamo sempre stati così fin da quando eravamo piccoli...
U.F.G.: Voi continuate a fare questa domanda, loro non sono assolutamente degli attori, e si vede benissimo: non sanno portare le battute, questo è il punto…
Le televisioni si sono interessate al prodotto?
U.F.G.: Sicuramente Medusa, che distribuisce il film, si interesserà in tal senso.
Il confronto con la televisione può portare positività secondo voi al film?
Costantino: Sapete sicuramente che noi abbiamo una chat telefonica... ecco io sono sicuro solo del fatto che chi mi telefona viene anche a vedermi! Costantino è Costantino grazie alla gente che lo segue altrimenti non sarei io... e so che sono persone a cui piacciamo... né più né meno. Forse sbaglio a essere sicuro, ma sono loro che mi danno sicurezza.
Non pensate possa essere controproducente affermare di fare una cosa che non sapete fare?
U.F.G.: Allora, non sono attori e quindi nel fare un film fanno quello che sanno fare, cioè essere se stessi… poi comunque vi sfiderei a trovare venti nomi di gente che sa recitare, e poi vorrei sapere con che criterio una persona può svegliarsi la mattina e decidere se una persona sa recitare o meno…
Con questa inquietante affermazione, che per dovere di cronaca ricordiamo provenire dal regista della pellicola, la conferenza si conclude… A noi non rimane che attendere pazientemente un futuro migliore, lontano da agghiaccianti echi televisivi e in cui magari qualcuno si ricordi che c'era una volta la settima arte…
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