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15 Dicembre 2010 - Conferenza
"The Tourist"
Intervista al regista e al cast.
di Mirko Lomuscio
Vincitore del premio Oscar per il miglior film straniero grazie a "Le vite degli altri", il regista Florian Henckel von Donnersmarck ha incontrato a Roma la stampa per presentare "The tourist", sua nuova fatica. Al suo fianco, il protagonista Johnny Depp, mentre, a causa di ritardi di volo, non è potuta intervenire la star femminile Angelina Jolie.
Nella sua lunga carriera, Johnny Depp ha lavorato con molti registi famosi. In questo caso, come si è trovato ad interpretare il personaggio di Frank?
Johnny Depp: Innanzitutto, sono stato molto fortunato di poter lavorare con registi come Tim Burton o Jim Jarmusch. Cito solo loro, ma la lista sarebbe molto lunga. Anche in casi come questo, nel quale il personaggio va interpretato un po' sottotono, sottotraccia, si cerca di dargli il grado d'interesse, quel qualcosa che riesca a colpire il pubblico.
Per il regista, invece, come è stato lavorare con due star come Johnny e Angelina?
Florian Henckel von Donnersmarck: Rispetto a "Le vite degli altri", nel quale non ho lavorato con nomi particolarmente famosi, non ho avvertito alcun cambiamento, perché Angelina e Johnny non volevano che io parlassi con loro come se fossero due star cinematografiche internazionali.
Cosa potete dirci delle critiche non proprio positive che il film ha ricevuto in patria?
Florian Henckel von Donnersmarck: Dopo "Le vite degli altri", molti si aspettavano che io realizzassi un altro film cupo e politico, ma io volevo dirigere qualcosa che fosse leggero. Prima di dedicarmi a "The tourist", avevo anche scritto una sceneggiatura riguardante una storia di suicidio, ma io volevo che il pubblico vedesse il mio nuovo film come un bel regalo di Natale per glorificare la bellezza delle cose.
Nel film sono presenti anche diversi attori italiani, come Christian De Sica...
Florian Henckel von Donnersmarck: Difficilmente ho visto un attore capace di combinare così bene umorismo ed eleganza come Christian De Sica. Pensate che in America, alla Sony, mi hanno chiesto perché un attore come lui non va a lavorare negli Stati Uniti, ma io ho risposto loro che ama molto l'Italia. Poi, nel film ci sono anche Alessio Boni, che avevo visto ne "La meglio gioventù", Neri Marcoré, che conoscevo per le sue imitazioni dei politici, Daniele Pecci, di cui sono sicuro che sentiremo parlare molto, e Nino Frassica, per il quale ho scritto il ruolo dopo che l'ho visto interpretare il carabiniere in televisione. Ma la cosa buffa è avvenuta con Raoul Bova, talmente bravo e bello che Angelina, dovendo rinunciare nel film alle sue avance, non riusciva a darmi un "No" convincente (ride). Dovete essere orgogliosi dei vostri attori.
I registi europei hanno spesso paura di lavorare in America…
Florian Henckel von Donnersmarck: Certo, anche io ho avuto paura di andare a fare un film con gli americani, però ciò faceva parte di quello che mi ha tentato; poi,al corrente del fatto che avrei avuto Angelina e Johnny, sono stato molto più calmo, perché sapevo cosa erano capaci di fare. E, se non avessi fatto questo film, avrei avuto sempre il rimpianto.
Come mai, invece, la scelta di ambientare il film a Venezia?
Florian Henckel von Donnersmarck: Per me Venezia è il terzo protagonista del film. Avevamo pensato che il posto d'ambientazione del film doveva essere affascinante quanto i suoi due protagonisti e Venezia, per me, era da sogno.
Johnny Depp: E' stato fantastico poter girare questo film in un posto del genere, passare quattro o cinque mesi a Venezia è stato per noi un dono fantastico. Certo, Angelina è talmente popolare che ci fermavano sempre, quindi, solo a notte fonda, quando in giro non c'era nessuno, potevo godere della magia veneziana.
Rivedremo Johnny Depp alla regia di un film?
Johnny Depp: : Sì, ho qualche progetto di regia, questa volta, però, sceglierò un altro attore e non me stesso, perché interpretare e dirigere contemporaneamente è difficile.
Quando la smetterà, invece, di imitare Keith Richards?
Johnny Depp: Non smetterò di imitare Keith Richards fino a quando non diventerò Keith Richards (ride).
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