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11 Febbraio 2007 - Conferenza stampa
"Intrigo a Berlino"
Intervista al regista e al cast.
di Mauro Corso
The Good German è il concorrente statunitense per il 57° Festival del cinema di Berlino, e anche se quest'anno si sente l'assenza di George Clooney sono tuttavia presenti il regista Steven Soderbergh, Cate Blanchett e Christian Oliver.
Allora siamo di nuovo dinanzi a un sodalizio d'oro Soderbergh-Clooney, probabilmente è molto soddisfatto di lui come attore.
Steven Soderbergh: Mi ritengo molto fortunato di aver incontrato Clooney anni fa. Era una fase molto particolare della carriera di entrambi e mi riesce molto difficile immagine come sarebbero ora le cose se non avessimo iniziato questa collaborazione. Mi ricordo di averlo già notato quando faceva ER. Ricordo distintamente di aver pensato: quest'uomo è una star...
Cate, lei ha un portafortuna o un rituale particolare per gli eventi importanti?
Cate Blanchett: No. Non ho niente del genere, nemmeno per gli Oscar. Ecco, al massimo mi prendo un Vodka & Tonic con mio marito... tutti i giorni però!
Com'è essere nominati all'Oscar per la terza volta? E com'è lavorare con Clooney?
Cate Blanchett: E' sempre straordinario lavorare con George, lui è semplicemente incredibile, divertente, e dà un'energia straordinaria. Per quanto riguarda l'Oscar è sempre un grande piacere "essere in corsa".
Quali tipi di riferimenti al cinema degli anni '40 ci sono?
Steven Soderbergh: In primo luogo bisogna dire che lo stile di recitazione era completamente diverso per le Star e i Performers di quell'epoca. Bisogna considerare che i vari Marlon Brando e James Dean sono stati un vero e proprio spartiacque da questo punto di vista. I miei attori hanno dovuto recitare in un modo che al giorno d'oggi sarebbe considerato "sbagliato". Non c'era affatto ironia, si prendevano molto sul serio e non c'erano strizzatine d'occhio. Quindi sapevamo che non ci dovevano essere passi falsi o sarebbe crollato tutto.
E per Oliver com'è stato lavorare con così tante stelle?
Christian Oliver: Naturalmente è stato un grande onore, ma la cosa mi ha anche intimidito parecchio. Sul set c'era un'atmosfera particolare, è stato come entrare in un'epoca che naturalmente non ho mai conosciuto.
Come è stato creato il "feel" dell'epoca?
Steven Soderbergh: Abbiamo fatto un lavoro incredibile di ricerca per ricostruire le condizioni della lavorazione di allora, trovando anche una serie di sistema per non far lievitare il budget del film. Ad esempio, nella Berlino del dopoguerra molte case avevano i vetri rotti. Ora rompere i vetri richiedono un dispendio enorme di tempo e di denaro e così abbiamo usato il metodo di allora. Venivano ritagliate delle sagome nere e poi venivano applicate alle finestre vere e proprie. Poi ad esempio abbiamo invertito le segnalazioni di una strada per usarle da un'altra inquadratura, con una prospettiva mutata.
Quest'anno è l'anno dell'america latina per quanto riguarda gli Academy Awards...
Cate Blanchett: In effetti sono molto soddisfatta di Babel e Adriana Barraza ha fatto una performance straordinaria.
Steven Soderbergh: E poi ci sono ben tre filmakers messicani, tre amici che hanno realizzato prodotti di grande qualità.
Questo è un film che non ha un grande potenziale commerciale...
Steven Soderbergh: Bah, io non sono la persona più adatta per dire cosa sia commerciale e cosa non lo sia. Per me è stata un'esperienza straordinaria perché per la prima volta ho visto realizzato sullo schermo esattamente quello che avevo in mente. Poi come è noto negli Stati Uniti il film non ha avuto un grande successo, quando ha aperto a New York e a Los Angeles non ha avuto una buona accoglienza da parte della critica e quando un film non ha il supporto della critica è molto difficile andare avanti. Penso che le cose andranno meglio in Europa, anche perché questo film è molto legato ad un tipo di moralità tutto europeo.
Non farebbe un film ambientato nella Germania di Hitler?
Steven Soderbergh: No, non mi sentirei a mio agio. Ci sono già degli ottimi film che parlano della guerra quando veniva effettivamente combattuta. A me interessava di più il periodo immediatamente successivo, in quella fase di transizione che poi è stata il preludio per la guerra fredda vera e propria.
Cate Blanchett sa il tedesco?
Cate Blanchett: Sapevo che me l'avreste chiesto!
Steven Soderbergh: In realtà la scena del dialogo tra Lena e suo marito all'inizio doveva essere stonato, ma il giorno prima delle riprese ho capito che sarebbe stato una nota stonata. Inoltre in questo modo ho potuto accentuare la divisione tra i due mondi in cui Lena viveva. Devo aggiungere che Cate non ha protestato e ha imparato la sua parte alla perfezione. Tra l'altro non si poteva fare una battuta alla volta ma la scena doveva essere ripresa in una sola volta e senza interruzioni. Quindi direi che possiamo essere soddisfatti.
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