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The Breed - La razza del male.
Il produttore esecutivo e maestro dell'horror Wes Craven ci regala questa cupa storia che ha per protagonisti cinque compagni di college (Michelle Rodriguez, Eric Lively, Oliver Hudson, Taryn Manning e Hill Harper) costretti a vedersela con i misteriosi ed ostili abitanti di un'isola apparentemente "deserta" dove dovrebbero trascorrere un week end di festa. Dopo aver rinvenuto un cadavere insanguinato, tagliuzzato e dilaniato i 5 capiscono di non essere affatto soli. A quel punto quella che era iniziata come una corsa contro il tempo si trasforma in una dura battaglia per la sopravvivenza tra l'Uomo e la Bestia alla fine della quale una sola specie sopravvivrà.
Cani veri: persone vere.
"Le storie più terrificanti sono quelle che potrebbero verificarsi sul serio" dichiarano gli scrittori Peter Wortmann e Bob Conte. "Volevamo scrivere un thriller che implicasse un orribile pericolo ma senza alcun elemento soprannaturale. Volevamo che i nostri 'mostri' fossero esseri che esistono in natura perché in questo modo avrebbero risvegliato le paure più ancestrali. Amiamo e possediamo entrambi dei cani e quindi non abbiamo alcuna fobia verso di loro. Tuttavia abbiamo trascorso una certa quantità di tempo in loro compagnia - e parlo di cani domestici e amichevoli e non - e sappiamo bene che i cani sono animali che vanno rispettati proprio per la loro capacità di incutere timore se non addirittura terrore."
Il regista Nick Mastandrea ha posto come condizione per dirigere il film l'utilizzo di cani veri. "Sono un appassionato di fantascienza, di fantasy e di avventura e credo che la maggior parte dei film che appartengono ai generi sopracitati siano fantastici. Ormai le tecniche di computer grafica sono giunte a livelli pazzeschi ma proprio per questo ho pensato che sarebbe stato più interessante girare un film senza ricorrere al computer per dar corpo ai nostri incubi e cercare di utilizzare degli esseri veri. E così mi è venuta l'idea di utilizzare dei veri cani che avrebbero reso il film ancora più terrificante di tanti mostri alieni. Quando avevo otto o nove anni sono stato assalito da un cane. Fino a quel giorno non avevo mai visto mio padre prodursi in scatti o movimenti veloci; quel giorno invece, ha saltato una staccionata per correre verso di me e liberarmi dal cane. I cani che abbiamo usato per il film sono in linea di massima docili, buoni e gentili ma ogni tanto quando passavo davanti ad una delle gabbie sul set, facevamo per saltarti contro e l'effetto era veramente terrificante. Ed è per questo che il film funziona."
A cuccia, ragazzo!
Per realizzare THE BREED sono stati utilizzati 26 cani. Il capo degli addestratori e coordinatore Sled Reynolds ha portato sei cani dagli Stati Uniti mentre gli altri sono stati forniti dall'addestratore sudafricano, Garin Van Munster. Le istruzioni iniziali impartite a Van Munster prevedevano che gli incroci si comportassero come un branco affiatato ma le cose non hanno funzionato e così Van Munster ha scelto soprattutto dei pastori tedeschi. "Abbiamo scelto un branco di 12 cani in grado di agire e lavorare insieme. La maggior parte di loro sono cani domestici, che vivono in famiglia. Alcuni sono miei e altri sono stati noleggiati." I cani sudafricani non erano mai stati addestrati per girare un film e Van Munster ha avuto solo quattro settimane di tempo per insegnargli le cose di base. "Non abbiamo mai mischiato i cani americani e quelli sudafricani. E' difficile gestire un branco di cani perché deve esserci sempre e soltanto un maschio alfa, il maschio dominante. Sono stato estremamente soddisfatto quando siamo riusciti ad avere 12 cani diversi che inseguono l'auto. Osservarli operare come un branco è stata una vera soddisfazione per me."...
Come hanno fatto?
"I cani sono addestrati a fare il loro numero in cambio di un giocattolo" commenta la Andrews. "Di conseguenza, non inseguono la persona ma il giocattolo. Dart, il mio Collie si diverte ad inseguire una pallina che io generalmente nascondo tra i miei vestiti. Fino a quando la vede, la insegue e cerca di afferrarla ma guardandolo da una certa distanza sembra che stia veramente attaccando con cattiveria mentre in realtà cerca semplicemente di afferrare la palla."
Quando si lavora con più cani, gli addestratori devo essere molto più attenti e la scena in cui il branco insegue l'auto ha richiesto una lunghissima preparazione. "Per quella scena, avevamo tanti cani in agitazione intorno all'auto che si muoveva. I cani dovevano ringhiare, abbaiare e farci credere che volessero catturare gli individui che erano all'interno dell'auto" osserva Andrews, "Ed è stato difficile ottenere questo risultato in quanto tutti quei cani insieme possono diventare molto possessivi e rivoltarsi l'uno contro l'altro se non riescono ad ottenere ciò che vogliono. Sled Reynolds ha faticato per organizzare in ogni dettaglio quella scena ma per fortuna è andato tutto bene."
Una delle scene con gli animali più impressionanti del film è stata quella in cui John, interpretato da Oliver Hudson, cerca di raggiungere a nuoto l'idrovolante ma quando arriva scopre che i cani sono seduti su una delle ali. Quando i cani si accorgono di John in acqua, saltano giù dall'ala, nuotano verso di lui e cercano di aggredirlo. L'addestratore Thomas Roach ci spiega come hanno addestrato i cani a fare questo numero: "I miei cani seguono un doppio addestramento. Lavorano come cani da difesa in un'organizzazione che si chiama Protection Sports Association. Nelle gare, c'è una sezione nella quale i cani devono fare un "long down" che consiste nel restare fermi a cuccia mentre l'addestratore se ne va e loro sono circondati dall'azione. I miei cani sono addestrati a farlo e quindi ogni volta che io gli dico 'a cuccia e fermi' loro restano in quella posizione, indipendentemente da quello che succede intorno. E la situazione non cambia che si trovino a terra o in qualunque altro posto."
"Mettere i cani sull'ala di un idrovolante è stata solo un'altra distrazione per loro. Li ho sistemati sull'ala e gli ho detto 'a cuccia e fermi'. Poi sono salito su una barca e mi sono allontanato a remi. Quando il regista era pronto a riprendere gli animali che saltavano in acqua, ho impartito ai cani il comando che li libera dal primo, vale a dire: 'ora basta, venite qui' e loro sono saltati giù dall'ala dell'aereo e sono venuti a nuoto verso di me. E le cose sono andate esattamente come avevo sperato. A volte speri che le cose vadano bene ma se sei troppo sicuro di te, le cose possono prendere una brutta piega. In questo caso invece è andato tutto alla perfezione, come avevo sperato. E' una scena magnifica!'
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