26 Maggio 2005 - Conferenza stampa
"Sin City"
Intervista a Jessica Alba, protagonista del film.
di Andrea D'Addio


Ad esser bella è bella Jessica Alba, l'ex bambina amante dei delfini nella serie Flipper, nota ormai al grande pubblico però per il suo ruolo da protagonista nella serie televisiva Dark Angel, ideata da James Cameron. Che però fosse anche un tipetto simpatico e piacevole da ascoltare non lo sospettavo proprio. E questo non tanto perché mi rifacessi al solito clichè sulla donna tanto bella fuori quanto vuota dentro, ma perché in una sua recente intervista ad un altro magazine lei aveva dichiarato che per la sua vita, la scuola era stata solo una perdita di tempo. Almeno tutta quella che venne dopo che iniziò, dodicenne, a lavorare nel mondo dello spettacolo.
Insomma, le domande su Rodriguez e su un film particolare e accattivante quanto Sin City forse non sono state sprecate, a voi il giudizio…


Quale è stata la tua reazione al termine della prima visione del film?
Jessica Alba: Lo volevo rivedere. Appena l'ho finito di vedere, volevo che ci fosse subito una seconda volta. Sin city è un film così originale, così ricco di elementi, che per capirne e apprezzarne tutti i dettagli devi vederlo più volte. Mai era stato fatto qualcosa di simile, o almeno io mai ne avevo visti di simili.

A Cannes qualcuno ha sollevato la critica su un'estrema banalizzazione dei ruoli femminili nel film, a dispetto di quanto si faccia per i personaggi maschili , che sono più complessi e non solo belli.
Jessica Alba: Non credo proprio che sia così, anzi. Le donne nel film sono alla base di tutti gli episodi, e se sono tutte belle donne è perché Rodriguez le ama le donne, gli piacciono e non permette mai che possano essere oggetto di violenza da parte degli uomini. In tutti i film di Rodriguez, da El Mariachi a C'era una volta in Messico, le donne sono sempre state su un piedistallo per Rodriguez e così è anche per Sin city.

La regia di Sin City è firmata sia da Rodriguez che da Miller (autore dell'omonimo fumetto). Come si comportavano i due sul set, cosa faceva l'uno e cosa l'altro?
Jessica Alba: Rodriguez faceva tutto ciò che è solito fare un regista, era il vero director (nel senso che dirigeva le varie operazioni sul set), solo che lui continua a dire che tutto era già stato fatto da Miller nel fumetto, dalla scelta delle luci al montaggio, dalle battute alle inquadrature. Sul set Miller invece era un po' l'anima del film. Era la prima volta che vedeva girato un film, e spesso guardava il tutto come con gli occhi di un bambino. Vedere la sua opera prendere vita è stata per lui un'emozione davvero particolare, e ha aiutato tutti noi a capire le dinamiche che muovevano i nostri personaggi. Negli intervalli tra una scena e l'altra, per esempio, veniva da me a raccontarmi di Nancy (il suo personaggio n.d.r) del suo passato, di ciò che aveva fatto da quando era bambino fino al momento in cui la vediamo già maggiorenne. Sentendolo parlare si capiva quanto amasse tutti i suoi personaggi, e questa passione si infondeva tra tutti gli addetti ai lavori.

Il tuo rapporto con Robert Rodriguez.
Jessica Alba: E' un uomo disponibilissimo, sempre pronto a spiegare e ad aiutare. E poi, è un genio. Solo lui e George Lucas, un altro genio, sono capaci di realizzare un film in tutti i suoi aspetti, in tutti i suoi dettagli. Abbiamo girato ad Austin, in Texas dove lui ha casa. Lì, nella sua abitazione, lui fa tutto. Ha il set, ha lo studio per montare il film, compone la colonna sonora. Quando interrompevamo le riprese per fare pausa, lui si metteva con la chitarra a comporre le musiche. E c'era sempre qualcuno pronto a registrarlo. Mentre lui gira il film capita infatti che gli venga l'ispirazione per un motivetto, e così lo registra. E' unico nel rendere le immagini così particolari, e soprattutto non deve render conto a nessuno. A differenza del suo amico Tarantino (che nel film ha girato tre scene dell'episodio di Benicio DelToro, n.d.r.) lui quando decide di fare un film non vuole alcuna intromissione. E' quanto di più lontano si possa immaginare dalle grandi produzioni hollywoodiane, sceglie tutto lui dal cast alle locations, dalla trama alla realizzazione della stessa. E' stato lui a volere una resa così fumettistica delle immagini, e la cosa non crediate che sia stata semplice da far accettare ad Hollywood, visto che è un grosso rischio. Tanti altri film tratti dai fumetti sono stati rielaborati dal cinema per andare incontro ai gusti di tutti, Rodriguez non voleva che succedesse così.


  

Intervista per il film "Sin City".


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