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24 Agosto 2007 - Conferenza stampa
"Sicko"
Intervista al regista.
di Federico Raponi
A sorpresa, il regista Michael Moore ha tenuto a Roma una conferenza stampa di presentazione del suo nuovo documentario Sicko.
Una conferenza stampa fuori programma…
Michael Moore: Non era prevista, Sicko doveva essere al Festival di Sarajevo per la chiusura. Ho chiesto se era vicino all'Italia, a dimostrazione della conoscenza che noi americani abbiamo della geografia. L'Italia, dopo il Giappone, è stato il paese dove Fahrenheit 9/11 è andato meglio al botteghino, più di Francia, Inghilterra, Germania, paesi in cui i miei lavori in precedenza erano andati bene. Quindi ho ritenuto un dovere essere qui. Sono onorato, per me il vostro cinema è fonte di grande ispirazione da quando ero piccolo, a partire da Ladri di biciclette. Purtroppo oggi negli Stati Uniti film di altri paesi non si vedono spesso, io ho creato un Festival nel Michigan in cui porto pellicole da tutto il mondo. E poi sono un fan di Sabina Guzzanti (la quale ha presentato Sicko insieme a Moore Venerdì 24 Agosto al Cinema 4 Fontane, ndr), per me Viva Zapatero! è stata una ventata d'aria fresca. Un lavoro audace, che permette di addentrarti in maniera divertente nel sistema politico italiano. Ho scoperto di avere una sorella, benché completamente sconosciuta, in un altro paese. Poi ho avuto il piacere di incontrarla, è venuta al mio festival, ne abbiamo parlato e mi ha proposto un tour con lei in Italia. Probabilmente lo faremo.
A Michael Moore si deve una nuova spinta del documentario…
Michael Moore: Sono onorato del mio contributo alla rinascita del genere, farò tutto il necessario per vederne nascere sempre di più.
Il ruolo di Internet?
Michael Moore: Internet può svolgere un compito importante per diffondere e perché mette i mezzi nelle mani di molti.
In Sicko viene riportata la graduatoria dell'OMS nella quale il sistema sanitario italiano risulta al secondo posto mentre quello statunitense al 37mo. Qualcuno è rimasto sorpreso.
Michael Moore: L'immagine che si ha degli USA è quella di un paese benestante, con grandi strutture sanitarie, bravi medici, nuovi medicinali. In parte è vero, ma a 50 milioni di persone viene negato il diritto ad essere curate, e per me questo è un crimine. Inoltre, i 250 milioni di cittadini coperti dall'assicurazione sanitaria devono sostenere una parte dei costi, che è altissima. Negli ultimi tempi sono aumentati di molto i casi di gente che ha perso la casa per non essere riuscita a mettere insieme i soldi. Ogni cittadino ha il diritto all'assistenza senza preoccuparsi di pagare. Voi potete lamentarvi, come fanno anche i francesi, i canadesi, gli inglesi (le cui nazioni, con una sanità pressoché gratuita e garantita, sono prese a paragone nel documentario, ndr), perché tutti i sistemi hanno lacune. Ma almeno ci sono. I vostri problemi di fronte ai nostri impallidiscono. Voi avete avuto un Presidente del Consiglio, Berlusconi, che ammirava gli USA e cercava di somigliargli. Ha cercato di tagliare i servizi ai cittadini e ridotto i finanziamenti. Il nuovo governo deve risolvere i casini prodotti da lui. Vorrei darvi un umile consiglio: avete un sistema sanitario sottofinanziato. Invece di impiegare soldi in guerre ingiuste per stare al fianco degli Stati Uniti, dovreste farli restituire in servizi ai cittadini.
Il regista prende quindi a scherzare sulla superiorità italiana nel campo sanitario.
Michael Moore: Voi italiani vivete più a lungo di noi che siamo i primi, l'unica superpotenza del mondo, voglio sapere perché, non mi piace. Vi lamentate perché avete delle liste di attesa lunghe. Noi abbiamo eliminato dalla lista 50 milioni di persone. Il mio consiglio è: eliminate i più poveri. Voi ascoltate troppo quel tizio chiamato Gesù che ha detto: "gli ultimi saranno i primi", che ha detto: "qui ci sono poche pagnotte e pochi pesci, e ognuno deve avere la sua parte", e anche: "quando ero senza tetto mi avete ospitato, quando ero cibo mi avete sfamato, quando ero malato mi avete curato. Se lo avete fatto a me, lo avete fatto a qualunque povero, e avrete un posto in Paradiso". Chi non lo ha fatto, come Berlusconi, non andrà in Paradiso.
Una giornalista americana che vive e lavora tra l'Italia e la Francia, contenta delle 10 settimane di ferie che le vengono concesse, gli chiede cosa ne pensi dell'umorismo.
Michael Moore: Se dicessi in America che godi di 10 settimane di vacanze penserebbero che vieni da Marte. Tempo fa facevo un programma televisivo e decisi di dedicare una puntata alle vacanze degli italiani. Una cameriera mi ha risposto che faceva 6 settimane, un operaio di una fabbrica di acciughe 8, e le facce degli americani erano sempre più sorprese.
L'Umorismo è veramente necessario, soprattutto quando vivi in tempi bui. E' anche un modo per ammalarsi di meno. Le ferie sono estremamente importanti, per questo molti americani - che non hanno le ferie pagate e lavorano tantissimo, si ammalano. In Francia si lavora 35 ore settimanali, sono previste 8 settimane di ferie pagate e si è più produttivi.
C'è però chi, con un quadro così roseo di un'Europa comunque in pieno precariato, teme un effetto controproducente. Anche perché in Francia ad esempio, con la vittoria di Sarkozy, le 35 ore potrebbero essere a rischio. E, in Italia, chissà chi vedrà la pensione.
Michael Moore: A volte le persone non sanno quanto sono buone le cose che hanno, quando le hanno. La vittoria di Sarkozy potrebbe essere basata sul fatto che piaceva più della Royale, che mi sembra abbia perso con il 46%. Pensare che una persona che si definisce socialista raggiunga il 46% in America veramente sarebbe vista come una cosa pazzesca. Voi invece la vedete come una sconfitta. Anche Chirac cominciò con premesse simili a Sarkozy, ma quando ha provato a farlo la gente è scesa in strada a protestare. A quel punto è diventato realista. Si è reso conto che il popolo non avrebbe tollerato. La stessa cosa può avvenire con Sarkozy. Ci mette un po', però alla fine la gente si stanca di finanzieri e conservatori, capisce che non hanno a cuore gli interessi di tutti. E' successo qui con la sconfitta di Berlusconi, in Inghilterra con il successo di Blair e continuerà altrove. Basta piagnucolare, c'è da combattere una forza oscura al lavoro, guidata dal capitalismo e dalle multinazionali americane. Se i nostri figli non avranno una pensione è perché noi non abbiamo fatto abbastanza per tassare i ricchi e proteggere l'occupazione.
Il prossimo progetto?
Michael Moore: So bene quale sarà, ma non ho intenzione di parlarne, perché se lo facessi probabilmente non lo vedreste più.
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