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04 Aprile 2008 - Conferenza stampa
"Shoot'em up - Spara o muori!"
Intervista a Monica Bellucci.
di Francesco Lomuscio
Assenti sia i due divi Clive Owen e Paul Giamatti che l'atipico regista Michael Davis, è stata la nostra Monica Bellucci ad accogliere la stampa romana in occasione dell'uscita tricolore di "Shoot 'em up-Spara o muori", divertente sparatutto in cui veste i panni (pochi) di una sexy prostituta d'azione.
Prima di prendere parte a questo film, aveva visto i precedenti lavori di Michael Davis?
Monica Bellucci: No, non li avevo visti, ho semplicemente letto il copione e, avendolo trovato così strano e pazzo, ho deciso di incontrarne l'autore. Michael non nasce come regista, ma come disegnatore di storyboard, infatti il film è praticamente un fumetto, ed ero curiosa di vedere cosa ne avrebbe tirato fuori sullo schermo. Poi, al di là dell'azione, trovo che in questa pellicola venga concesso molto spazio ai personaggi, infatti Paul e Clive, con i quali desideravo lavorare da tempo, si sono divertiti molto.
A tal proposito, ha qualche aneddoto divertente da raccontarci?
Monica Bellucci: Mi sono divertita molto nel vedere Paul Giamatti che faticava a dire "Mia piccola troietta"; la frase gliel'ho detta io, perché la pronuncia in italiano anche nella versione originale.
Dopo aver interpretato Maria Maddalena ne "La passione di Cristo", torna a vestire i panni di una prostituta…
Monica Bellucci: Beh, il mondo delle prostitute è vario e loro sono tutte diverse, forse le interpreto al cinema proprio perché appartengono a un universo che non conosco.
Questo film ricorda sotto certi aspetti "Dobermann", sembra una sorta di ritorno al passato…
Monica Bellucci: E' vero, questo è un po' un "Dobermann" americano, comunque, essendo io una ragazzina di ieri, cresciuta senza internet, amo molto i fumetti, infatti ho preso parte anche a film tratti dalle strisce disegnate.
E quale era il suo fumetto preferito?
Monica Bellucci: Sicuramente "Diabolik".
Quale è stata, per lei, la scena più difficile da girare in "Shoot 'em up"?
Monica Bellucci: Sembrerà incredibile, ma è stata la scena di amore e violenza, in quanto io e Clive, in mezzo a quel casino generale, non sapevamo come muoverci. Comunque, meglio fare una scena di sesso con Clive Owen che con qualcun altro (ride).
Il film da un lato sembra glorificare le armi, dall'altro criticarle…
Monica Bellucci: Sicuramente glorifica la pistola perché è cinematografica, poi, certo, in America c'è il problema delle armi, dove chiunque può comprarne, anche se ha solo 16 anni.
Anche il bambino, nel film, recita molto bene…
Monica Bellucci: Sì, in realtà il bambino è vero solo nei momenti calmi, in tutti gli altri è stato ricostruito benissimo dai tecnici.
Cosa pensa della ridiscussione della legge sull'aborto?
Monica Bellucci: Conosco tante donne che sono felici senza figli, io, come detto anche in altre interviste, no, il mio desiderio di essere madre è un fatto personale: io faccio tanti film, ma l'emozione più grande me l'ha data l'arrivo di un figlio, anche perché i film si possono programmare, ma i figli no. Ciò che a me dà fastidio è la strumentalizzazione politica della religione, anche perché noi donne siamo le prime a farne le spese.
Trova differenze nel lavorare in Italia, in Francia e negli altri paesi?
Monica Bellucci: In realtà, quando un attore si trova davanti alla macchina da presa la recitazione non cambia molto, rimane la stessa, a cambiare è la lingua. Comunque, come dico sempre, io sono molto fortunata a poter passare da un set di Marco Tullio Giordana a uno di Michael Davis e altri registi internazionali.
Quale sarà il prossimo film in cui la vedremo?
Monica Bellucci: Interpreterò "La vita di Pippa Lee" di Rebecca Miller, accanto a Winona Ryder, Robin Wright Penn e Julianne Moore.
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