22 Gennaio 2002 - Conferenza stampa
VINCENZO SALEMME
Intervista al regista di "Volesse il cielo"
a cura di Valeria Chiari


Nato e cresciuto con il teatro e avvicinatosi al cinema grazie a Moretti, Vincenzo Salemme torna in sala con "Volesse il cielo" storia miracolosa di un gruppo di Santi che si lanciano in una curiosa rappresentazione teatrale per salvare le sorti di una ragazzina e del suo bambino.

Com'è nata questo film con "sorpresa" finale?
Era da tempo che pensavo a come raccontare una storia partendo dalla ragazzina che abbandona il proprio bambino in un cassonetto utilizzando la religione in maniera più originale e magari anche più coinvolgente.

E l'idea dei Santi in "rappresentazione"?
Napoli ha una cultura profondamente pagana, pur essendo legata a filo doppio con la religione cristiana. I Santi a Napoli sono considerati veri e propri "lari", protettori di case e persone. Ogni famiglia ha il suo santo preferito al quale affida le proprie preghiere come i prosciutti che conserva in cantina. È una visione umanizzante del Santo che volevo riprodurre anche nel mio film.

Una commedia divertente ma con una serie di metafore che si chiariscono con il procedere della storia...
Si, un pò come a teatro. Il coinvolgimento dello spettatore dipende anche dal messaggio e dalle metafore attraverso le quali la storia si sviluppa. E come a teatro è una storia costruita su grandi eccessi e contrasti.


  

Intervista a Vincenzo Salemme


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