22 Gennaio 2002 - Conferenza stampa
VINCENZO SALEMME
Intervista al regista di "Volesse il cielo"
a cura di Valeria Chiari
E la partita di pallone con i tre calciatori napoletani?
Beh, la presenza di Montella, Ferrara e Cannavaro non era prevista in questo modo all'inizio, ma poi in corso d'opera mi è sembrato più logico e divertente farli giocare a calcio.
L'immagine della polizia nel suo film, se si prescinde dalle regole della commedia, non ne esce proprio bene...
È chiaro che in un ora e mezzo di tempo non si può approfondire tutto. Il film non nasce da una particolare concezione, positiva o negativa, della polizia, ma semplicemente dal desiderio di divertire. Non credo comunque che la categoria ne esca con le ossa rotte: il mio è un ritratto divertito e divertente e assolutamente acritico.
Il suo film prosegue idealmente un comune desiderio di leggerezza rispetto ai fatti di guerra di cui siamo testimoni...
È una semplice coincidenza, non nasce affatto in base agli eventi. Credo che il desiderio di ridere e di leggerezza ci sia sempre, a prescindere dalla cronaca o dalla Storia.
Un altro progetto per il cinema?
No, per ora solo teatro. Sono in turnè insieme a Maurizio Casagrande con "Sogni e bisogni" e poi la prossima stagione con un'altra commedia che ho scritto ma di cui sarò solo regista. Con il cinema mi prendo una pausa di riflessione. Si dice così, no?
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