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06 Settembre 2005 - Conferenza stampa
"Romance & Cigarettes"
Intervista al cast ed al regista.
di Monica Cabras
Gran pienone per la conferenza stampa del film "Romance & Cigarettes" nella sala delle conferenze stampa del Palazzo del Casinò. A rispondere ai giornalisti erano presenti: il regista John Turturro con i produttori Joel ed Ethan Coen e John Penotti, la costumista Zakowska e la coreografa Trincia Brouk. Applauditissimi, c'erano anche i protagonisti Susan Sarandon, James Gandolfini e Aida Turturro.
Susan Sarandon, questo è il primo musical dopo "The Rocky Horror Picture Show", può farci un confronto?
Susan Sarandon: Questo film non lo vedo come un vero e proprio musical ma più un opera della classe operaia. Qui si cantano le canzoni più che recitarle. Non credo che si possano quindi fare dei parallelismi…ameno che James non si travesta!
James Gandolfini, è stato un modo per uscire dal suo personaggio ne "I Soprano"?
James Gandolfini: Quando ho letto la sceneggiatura ho notato che era talmente diversa e originale che mi è piaciuta subito. Recitare in questo film non è stato per me un modo per uscire da I Soprano, ma solo un modo per fare qualcosa che mi piaceva.
Il film nella parte finale cambia tono e diventa più drammatico. Non le sembra che si scontri un po' con l'inizio che è kitsch e irriverente?
John Turturro: Secondo me il film è serio sin dall'inizio, anche se raccontato con un certo humor. Questo film, per me è come un grande circo, esattamente come la vita. Sin dal principio ho fatto quello che volevo fare. È vero che diventa più serio alla fine, ma così è anche la vita.
Susan Sarandon, come reagisce una donna della sua generazione al tradimento del marito?
Susan Sarandon: la mia idea su questo argomento è cambiata man mano che sono maturata. In passato se capitava facevo le valigie anche alle quattro del mattino. Quello che turba la protagonista nel tradimento non è tanto la parte fisica, quanto il fatto che suo marito scriva una poesia, seppur penosa, per la sua amante. Come se fosse stato spinto a scriverle perché sente con lei un legame forte. Io non so bene se le persone siano state fatte per stare insieme anni e anni senza errori, sicuramente occorre arrivare entrambi a dei compromessi.
Molte attrici si lamentano che ad Hollywood non sono trattate tanto bene, lei cosa ne pensa?
Susan Sarandon: beh! è vero che gli uomini hanno più possibilità e che gli si danno più ruoli, ma molti non sono tanto belli, e io non interpreterei mai dei personaggi che vengono dati agli uomini. Non posso lamentarmi di Hollywood, anche perché non mi aspetto grandi cose da Hollywood: è solo una struttura mediatica che distribuisce film.
Quanto della cultura italiana incide nella sua formazione?
John Turturro: l'influenza italiana è più che altro stilistica, a parte la canzone "Quando m'innamoro".
Come hanno sposato l'idea di questo progetto i fratelli Coen?
Ethan Coel: John ci ha mandato la prima stesura della sceneggiatura con largo anticipo e ci è piaciuta subito, poi abbiamo scelto gli attori, e insieme a loro l'abbiamo perfezionata.
Lei porterà in teatro a New York l'opera di Eduardo De Filippo: "Quei Fantasmi", quanto l'ha influenzata l'attore napoletano?
John Turturro: Il lavoro teatrale è venuto dopo il film, quindi non poteva influenzare la realizzazione di "Romance & Cigarettes". Abbiamo intenzione di portare "Quei Fantasmi" anche a Napoli. Eduardo DeFilippo mi piace moltissimo, farò sicuramente altri suoi lavori.
Dopo aver protestato contro la guerra in Iraq si è sentita in qualche modo trattata diversamente nel suo lavoro?
Susan Sarandon: L'unico motivo per cui Hollywood possa rifiutarmi è se divento brutta e vecchia. Hollywood conta molto, ma non è un ente politico. Sicuramente ci sono dei tentativi di emarginare alcune persone, che dicano cose scomode, io ho anche ricevuto delle minacce di morte, ma negli Stati Uniti non è che si pensi che il governo venga e ci porti via per rinchiuderci e poi buttar via la chiave, no la paura più grande è quella di essere emarginati, che si parli male di te o della tua famiglia, per questo che molta gente preferisce non dire quello che pensa. Io comunque non sono stata emarginata da Hollywood.
Lei è notoriamente impegnata in cause per i diritti civili, presterebbe mai la sua immagine per ragioni di tipo commerciale?
Susan Sarandon: Quando mi hanno chiesto di prestare il mio viso per la Revlon, ho pensato che la cosa non mi interessava. Poi quando ho capito di essere la persona più vecchia a diventare testimonial per una casa di cosmetici, ho pensato che fosse importante che si sapesse che anche il viso di una persona anziana può ancora commuovere.
Nel film c'è un turpiloquio sessuale esplicito e insistito. Perché?
John Turturro: Credo che ci sia una specie di arte nel turpiloquio, le cose non possono essere sempre dolci e delicate. Ho fatto una lista di cose che potevano essere interessanti e potessero andare bene per il film. Alcune le abbiamo anche dovute spiegare a Susan che non le capiva. Molte delle cose mi hanno divertito e aiutato a fare il film, certo se fossero state solo maleducate non sarebbero state adatte. Kate Winslet ha arricchito la lista del turpiloquio, ma alcune cose erano talmente spinte che le abbiamo dovute tagliare.
Cosa pensa dei musical di Broadway oggi? Ha mai pensato di andare a recitare per un musical di Broadway?
James Gandolfini: Non esiste futuro per me nel mondo della danza. La coreografa ci ha provato in tutti i modi per questo film, ma non sono stata assolutamente in grado. A dirla tutta non so che musical ci siano a Broadway, non ci vado mai.
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