16 gennaio 2005 - Conferenza stampa
"Ora e per sempre"
Intervista a Vincenzo Verdecchi, Carmello Pennisi, Luciano Scarpa, Kasia Smutniak
di Ilaria Ferri
Presenti in sala Vincenzo Verdecchi, Carmello Pennisi, Luciano Scarpa, Kasia Smutniak, Dino Abbrescia, Enrico Ciotti.
Perché sono stati usati due piani narrativi:oggi e il '49?
Vincenzo Verdecchi - I pochi che hanno già visto il film, hanno detto di amare maggiormente il piano del passato, ma il film vero e proprio è nel presente. Infatti nella scena finale Gioele Dix dice :"Anche io sono un fan del Grande Torino!" non del toro, ma del Grande torino, quindi del mito e del passato, al quale è indissolubilmente legato, perché grazie al Grande Torino può rivivere il ricordo del padre e comprendere tutta la sua vita e le sue azioni. Il gioco tra presente e passato, con l'uso di un' unica scenografia, ha permesso di girare anche un'unica grande storia.
Ma il corno e la figura del Trombettiere sono esistiti veramente? Cosa c'è di vicino alla realtà in questo film?
Camerlo Pennisi - Il corno è esistito veramente! E' tutt'ora conservato nel museo della memoria di Torino, donato dal vero figlio del Trombettiere, ma chiaramente la storia intorno a questa figura è stata inventata e romanzata, anche il personaggio di Kasia e la storia della partita con gli inglesi, che tra l'altro c'era stata tempo prima, ma volevamo trattare anche quell'aspetto dell'Inghilterra chiusa in se stessa e nella sua bori nel dopoguerra.
Luciano Scarpa - Il corno è di una importanza capitale per i torinesi, è blindato e scortato da almeno tre persone, infatti quando capitava di maneggiarlo sul set, mi ritrovavo dietro almeno due o tre tizi che mi seguivano!
Come mai gli attori non hanno cercato di imitare inflessioni dialettali?
Vincenzo Verdecchi - Ma come avrei potuto rinunciare Luciano Scarpa? (risate ndr) Scherzo! in realtà perché non volevamo fare una ricostruzione della realtà, quanto raccontare una storia, raccontare un sogno, è un po' la teoria che io e Carmelo chiamiamo "disneyana" per cui non è importante ricostruire precisamente la realtà quando si vuole ricreare un'emozione.
Non avete paura di deludere qualche tifoso del Toro che si aspettava un film sulla tragedia di Superga?
Vincenzo Verdecchi - In realtà no, non volevamo fare un documentario su quanto accaduto quel giorno, il film parte dal racconto del Torino ma è un film sul mito, è sull'emozione non sull'evento. Tra l'altro i primi riscontri tra i torinesi sono stati più che positivi, c'è molta aspettativa ed entusiasmo verso "Ora e per sempre", durante la lavorazione del film, ogni tanto veniva a trovarci qualcuno che ci ringraziava caldamente per quanto stavamo facendo, con tanto calore ed emozione.
|
|
|
I film:
|