29 Dicembre 2009 - Conferenza
"Io, loro e Lara"
Intervista al regista e al cast.
di Daniele Sesti

Sono presenti Carlo Verdone, Laura Chiatti, Marco Giallini, Anna Bonaiuti, Angela Finocchiaro, Sergio Fiorentini, Marco Giallini, lo sceneggiatore Pasquale Plastino e per la Warner Bros. Paolo Ferrari.


"L'uscita di "Avatar" ci ha creato problemi, è per questo che abbiamo deciso di far uscire il film il 5 gennaio" esordisce Carlo Verdone quasi a volersi scusare per l'inconsueta data in cui si è svolta la proiezione per la stampa di "Io, Loro e Lara", il suo ultimo film che vede protagonista oltre all'attore e regista romano, anche Laura Chiatti, Angela Finocchiaro, Marco Giallini, Anna Bonaiuti e Sergio Fiorentini.

"E' un film diverso dagli altri. Ho voluto realizzare un'opera che non fosse prettamente commerciale e la Warner ha creduto in me", ci dice Verdone, "Il personaggio questa volta è un prete vero, senza quei dettagli dilatati del vecchio clero che avevo rappresentato con i miei precedenti personaggi. E' la storia di un uomo che viene colto da una crisi di fede e che cerca qualcuno che lo ascolti, ma nessuno sembra essere in grado di dargli l'attenzione che richiede". Nel raccontarci il suo ultimo film, Carlo Verdone non può non ricordare di come la lavorazione sia stata particolarmente tormentata soprattutto a causa delle sue vicende personali: "L'ho dedicato a mio padre, è un piccolo regalo per lui".

"Io, Loro e Lara" parla di un prete ma anche e soprattutto di immigrati e delle loro tragiche storie. "E' un paese diffidente" risponde Verdone a chi gli chiede come pensa che l'Italia stia affrontando il problema dell'immigrazione "ci sono poche strutture e soprattutto manca quella cultura verso i migranti che invece è presente in altri paesi europei. Non dico che siamo razzisti, però….

"Sì, è un film ispirato, ho voluto ridare risalto alla parola "etica", E' una parola di grande avanguardia, ma il personaggio che interpreto questa volta non è un bacchettone: è una persona per bene, non il solito cialtrone borghese. Un sacerdote che cerca di parlare tra la gente e non da un pulpito. Il film ha avuto apprezzamenti anche da alcuni componenti della CEI."

"Il rapporto con la Warner è stato ottimo" fa notare a chi gli chiede, maliziosamente, le differenze con altri produttori, ad esempio Aurelio De Laurentis "hanno creduto subito in questo film un po' diverso dai miei precedenti, e spero di poterne fare degli altri, voglio essere libero per il futuro di fare quello che voglio fare" e conclude "Non voglio morire di solo cinema!" Applausi.

Gli chiedono un bilancio di questi suoi primi 30 anni di carriera: "Dopo "Bianco, Rosso e Verdone" credevo che avessi finito lì. Poi è arrivato Mario Cecchi Gori ed ho fatto "Borotalco", il mio film più importante, e da lì non ho più smesso. Anche se finisse tutto oggi direi che sono stato fortunato".

Come detto, il film che uscirà il prossimo 5 gennaio in 650 copie, e per il quale si tenterà anche una distribuzione al di fuori dei confini nazionali, è interpretato da un nutrito cast di attori (in proposito, Verdone ci dice che per il futuro vorrà sempre di più realizzare film corali) che richiesto loro un parere su Verdone così rispondono:
Laura Chaitti: non ti delude mai; lui ha qualcosa di tutto i suoi personaggi.
Angela Finocchiaro: protegge gli attori, ha una grande attenzione verso di noi che non finisce sul set.
Anna Bonaiuti: recitare con Verdone è come recitare con un attore "vero". Ha il pregio di aver sollevato la comicità romana donandogli una grazia inaspettata.
Marco Giallini: prima era un mito ora è come un fratello.
Sergio Fiorentini: non vorrei che diventasse un santino… quando mi ha chiamato per questo film mi sono stupito.

Chiusura con una domanda sulla situazione sociale dell'Italia di oggi: "una violenta riunione di condominio…." chiude Verdone augurando buon anno a tutti…


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