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01 Settembre 2007 - Conferenza stampa
"In questo mondo libero"
Intervista al cast.
di Giuliana Steri
Presenti il regista, lo sceneggiatore, la produttrice e le due protagoniste femminili.
Ken Loach ha diretto diversi film che trattano di grandi ideali o di piccole realtà…qual è la differenza nell'approccio?
Ken Loach: Non esiste alcuna differenza nell'approccio, racconto solo storie basate su esperienze personali che riflettono anche il contesto nel quale i personaggi vivono e la società che contribuiscono a costruire.
It'a Free World ha una visione della realtà più pessimista rispetto a Bread And Roses?
Ken Loach: Non è più pessimista ma solo più realista, i vari personaggi agiscono sempre come la società si aspetta che si comportino…Non esiste più il concetto di lavorare CON qualcuno, bisogna lavorare CONTRO qualcuno per avere dei risultati, fregarlo. Credo che da entrambi i film emerga però che ci sono sempre delle idee per le quali vale la pena combattere.
Angie alla fine del film arriva ad agire come il suo capo all'inizio del film, perché questo cambiamento cosi radicale?
Laverty: Per capire da che punto di vista raccontare questa storia ho parlato con tanti operai, c'erano tante possibilità. La cosa più interessante è stata cercare di capire e raccontare come le persone in situazioni difficili, come quella legata ad un lavoro precario, si possano prendere delle decisioni importanti per la propria vita.
Perché il personaggio di Angie risulta cosi antipatico?
Laverty: Angie si comporta cosi come la società si aspetta che agisca, nella sua situazione. Fa quello che occorre per far andare avanti il suo lavoro. Ha cambiato in passato molti lavori, è stata sfruttata, umiliata… Si comporta cosi perché per lei è la normalità.
Il cinema cosiddetto impegnato può andare oltre quanto l'informazione tradizionale e i media non possano fare?
Ken Loach: Il mio è solo un film, spero solo porti chi lo vede a porsi delle domande e che attiri l'attenzione sui problemi…Non vuole trovare delle risposte. Ormai si accetta come normalità nella nostra società questa grande distanza tra chi è tanto ricco e chi invece viene sfruttato, ma questa non è l'unica realtà possibile, non è l'unico modo in cui le cose possono andare. Le cose possono cambiare, ed è necessario rendersi conto che noi possiamo cambiarle.
Perche la scelta di una donna 'carogna'?
Ken Loach: In realtà il comportamento della protagonista va al di la del genere, maschile o femminile. La scelta di far agire cosi una donna ha solo reso la sua trasformazione più scioccante, in genere da una donna non ci si aspetta una trasformazione cosi radicale. Comunque la Thatcher avrebbe celebrato il suo contributo al mondo del lavoro !
Nel 2000 Bread And Roses, nel 2007 It'a Free World… Come sarà la sua visione del mondo del lavoro tra altri 7 anni?
Ken Loach: E' una situazione dinamica, in trasformazione e crescita. Mi piacerebbe interrogarmi su alcune interessanti realtà, per esempio sul mondo del lavoro dopo i giochi olimpici in Cina, paese dove esiste ancora il lavoro in quasi schiavitù e l'efficienza è in realtà sfruttamento. La futura realtà del mondo del lavoro dipenderà da come la gente prenderà coscienza di ciò che la circonda e reagirà a tale sfruttamento della forza lavoro.
Per chi ha simpatia Loach, tra i protagonisti?
Ken Loach: Per tutti, sarebbe bello poter raccontare il film dal punto di vista di ognuno dei protagonisti. Cosi come Angie e Karol tutti hanno problemi e aspettative, ognuno ha una storia interessante e tutti sono schiacciati dall'immagine che la società ha di come dovrebbero essere.
Kierston Wareing: Si prova empatia per Angie, è una donna che cerca di andare avanti tra mille problemi. E' molto bello quando parla al padre delle sue paure per il suo futuro...
Laverty: Capisco Angie, anche se non è un personaggio simpatico. E' solo schiacciata dalla realtà che la circonda.
Sono ancora importanti i film di denuncia?
Ken Loach: Il cinema è fondamentale perché tratta un'esperienza collettiva. Un film è complesso, articolato e deve dare di più rispetto ad una notizia di propaganda o denuncia fornita dai media. Credo che il cinema, anche di denuncia, abbia ancora un lungo futuro!
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