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31 Agosto 2008 - Conferenza stampa
"Il papà di Giovanna"
Intervista al regista e al cast.
di Andrea Giordano
Alla conferenza stampa de Il papà di Giovanna, seconda pellicola italiana in concorso, erano presenti il regista Pupi Avati e gli attori, Silvio Orlando ed Ezio Greggio, le attrici Francesca Neri, Alba Rohrwacher, Manuela Morabito, Serena Grandi, e il produttore Antonio Avati.
Questo film è forse uno dei suoi più inquietanti, ce lo racconta?
Pupi Avati: La vita mi ha risparmiato, come per il ruolo di Silvio Orlando, un dramma umano che poteva essere peggiore, ma certamente non ha esentato il mio ruolo di padre.
C'è molto di me nel personaggio principale.
È un film al quale mi sento profondamente legato, in cui ho rivisto tutto quello che c'è di bene e male nella figura paterna.
Com'è stata questa esperienza con Pupi? Come avete lavorato sui vostri personaggi?
Ezio Greggio: Per me è stato un onore essere chiamato da Pupi.
Un film così bello, nel quale il mio personaggio è stato ben delineato.
Mi sono cambiato abito, ho ascoltato attentamente e ho cercato di sintonizzarmi con tutto il cast.
Sono contento di questa esperienza e spero di lavorare con Pupi più avanti.
Francesca Neri: É un personaggio che mi ha fatto soffrire molto, ma che anche grazie a Pupi ho capito di più, e che anzi soprattutto mi ha fatto comprendere di non giudicare prima.
Vivendo la sua difficoltà, il suo limite, devo dire che è stato un viaggio di sofferenza, non la giustifica però. È stata un'esperienza interessante.
Silvio Orlando: È stato un lavoro forse tra i più semplici della mia carriera, perché nasce da un copione solido, dove dentro c'è tutta la storia del film.
Leggendolo sono rimasto molto coinvolto e ho sentito il desiderio di comunicarla.
L'ho amato molto perché non ci sono reticenze.
Devo dire che c'è stata un'alchimia strana sul set, a tal punto che mi sembrava di andare a lavorare quasi come in una vecchia fabbrica, l'atmosfera aveva una sorta di sapore antico.
Spesso i registi oggi sono distratti, Pupi no. Con lui ho avuto un rapporto forte, che è cresciuto giorno per giorno.
Con Alba poi è scattato un feeling che mi ha aiutato e dato molto, anche in considerazione del fatto che io non ho figli.
Alba Rohrwacher: Sono stata fortunata, perché ho interpretato un personaggio al quale penso di aver dato molto. Ovviamente ho ricevuto un grande aiuto da Pupi e da tutto il cast che mi hanno aiutato molto.
C'è stata una sintonia emotiva immediata.
Lei è sempre stato protagonista di commedie, ora un ruolo drammatico...
Ezio Greggio: Sono sempre stato un sostenitore della commedia, non a caso ho fondato e dirigo un festival quello di Montecarlo, che le rende omaggio ogni anno.
Sono stato contento che Venezia abbia aperto proprio con una commedia come quella dei Coen.
Per quanto mi riguarda, lo ripeto, mi sono sempre messo in gioco nella mia carriera e l'ho fatto anche questa volta, mi sono unicamente messo a disposizione.
L'amore è sempre stato molto importante nei suoi film e anche qui c'è una sua esplorazione in questo sentimento, esatto?
Pupi Avati: È verissimo, sono ancora molto immaturo in molti ambiti, nonostante i miei quasi settant'anni.
Ho ancora delle incertezze, quindi l'esplorazione di questo rapporto d'amore tra padre e figlia mi ha ulteriormente emozionato.
Devo ammettere che mi sono profondamente commosso nello scrivere e girare questo film.
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