L'opinione qui sotto di Matteo è un po' troppo esasperata, non parlerei di disastro. Ma la differenza tra una vero attore, Orlando, e un presentatore, Greggio, non passa certo inosservata, non è affatto cosa sua; e la scena della fuga, poi, la definirei "perfezionabile" ad essere buono. Anche la trama non mi è sembrata poi così scadente, ma lascia un po' perplessi e non convince.
Al di là della storia, sicuramente tirata, i personaggi troppo "over", e un finale veramente discutibile, il film dal lato tecnico è pietoso, risentendo di un montaggio da principianti.
C'è un punto in cui Giovanna è ripresa di tre quarti da dietro(mi pare quando chiede scusa alla madre dell'amica uccisa, improvvisamente rinsavita dopo anni di manicomio criminale!) si sente la sua voce ma non si vede muovere il viso.... drammatico.
La scena di Greggio che scappa dal plotone d'esecuzione, ferito, per montare e morire, non inseguito da nessuno, su un tram dai binari perfetti che attraversa un quartiere distrutto è da film di serie zeta.
Last but not least, Francesca Neri, madonna ringiovanita mentre il marito e la figlia erano visibilmente invecchiati, nella scena del cinema, la ciliegina sulla torta.
Disastroso.
I film di Avati non mi hanno mai molto entusiasmato, ma in questo ci ho trovato diversi spunti di riflessione che me lo hanno fatto apprezzare particolarmente. Due su tutti:
1) il rapporto tra la società a l'infermità mentale: è giusto che una persona per così dire 'ritardata' viva una vita del tutto simile alle altre persone 'normali', con tutti i pro e i contro del caso, o bisogna farla vivere in una sorta di campana di vetro per proteggerla?(tema affronato per esempio in "Si può fare", film con Claudio Bisio, che consiglio)
2) la forza ed il coraggio di lasciar andare la persona amata da parte di Michele.
Ma ce ne sono tanti altri: al regista non interessa risolvere dei quesiti o emettere dei giudizi, lui pone solo le questioni. Molto triste, sentito e delicato.
Salve amici!! Mi chiamo Rodrigo! e non avendolo visto al cinema ho affittato al VideoBank una copia di quest'opera molto profonda e struggente del Grande Maestro bolognese Pupi Avati!! Senza perder tempo a segnalarvi i contenuti della trama che e'ormai arcinota ed e'stata gia' doviziosamente raccontata da altri prima di me,devo dire che a parte la conclamata bravura di Silvio Orlando(riconosciutagli dalla Coppa Volpi a Venezia)e della sempre efficace Francesca Neri,mi ha colpito la caratterizzazione della giovane ma gia' promettente Bucherwal! ma piu'di tutti..e'stata assolutamente una folgorazione il ruolo della cameriera impersonato da una Rita Carlini strepitosa e travolgente! L'avevo gia' vista nel Cuore Altrove,sempre di Avati,ed era stata molto brava a tratteggiare i contorni e le sfumature di una manicure un po' fuori di testa benche'molto sensuale! ma qui credo cha davvero abbia offerto la sua interpretazione piu' convincente e ricchissima di toni e colori ed espressioni facciali,nonche'gestuali! In una storia molto cupa e drammatica,ogni volta che Rita Carlini entra in scena trasmette allo spettatore uan sensazione di cosi'piacevole ed emozionante..leggerezza..che fa rammaricare per non poter godere della sua straripante e contagiosa allegria recitativa in misura maggiore!! Comunque,meravigliosa Carlini a parte,vi consiglio di andarvi a vedere il film! perche' e'davvero affascinante e ricco di spunti!
Rodrigo
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