Halloween – La notte delle streghe: Limited edition 4K Ultra HD+blu-ray

Halloween – La notte delle streghe: Limited edition 4K Ultra HD+blu-ray

Il capolavoro di John Carpenter


di Francesco Lomuscio23 ottobre 201910:46



La leggenda vuole che sia stato concepito soltanto dopo che il compianto Bob Clark confidò al collega John Carpenter, allora reduce dal fantascientifico “Dark star” e dall’action movie d’assedio “Distretto 13: Le brigate della morte”, che, nel caso in cui gli fosse venuto in mente di dare un seguito al suo capolavoro "Black Christmas – Un Natale rosso sangue", del 1974, si sarebbe intitolato "Halloween" e avrebbe raccontato del ritorno dell'assassino – fuggito dall'istituto in cui era stato internato – nella città natale.
Nessuno, probabilmente, potrà mai dirci dove risieda la verità, ma, in ogni caso, nel 1978 “Halloween – La notte delle streghe” – nato come “The babysitter murders” – fece conoscere al grande pubblico il futuro autore di "Fog" e "1997: Fuga da New York", il quale firmò qui un titolo che, insieme a “La notte dei morti viventi” di George A. Romero, “L’ultima casa a sinistra” di Wes Craven e “Non aprite quella porta” di Tobe Hooper, gettò le basi per tutto il moderno cinema della paura.
Un titolo che, a quarantuno anni dalla sua uscita nelle sale, rivive in una limited edition mediabook da collezione lanciata da Koch Media all’interno della propria collana Midnight Classics e contenente due blu-ray, un blooklet con approfondimenti del film, una cartolina e un disco 4K Ultra HD.

Disco 1
Un disco, quest’ultimo, che, utilizzabile esclusivamente con lettori e televisori compatibili, offre finalmente l’occasione di rivivere in una qualità audiovisiva tutta nuova e più dettagliata del solito, in formato 2.35:1, il capolavoro introdotto in maniera innovativa da una lunga soggettiva attraverso i fori per gli occhi di una maschera, culminante nell’omicidio a suon di coltellate di una nudissima ragazza.
Ragazza che scopriamo immediatamente essere la sorella maggiore di colui che l’ha uccisa: Michael Myers, ragazzino di sei anni che viene immediatamente rinchiuso nel manicomio criminale, per poi fuggire quindici anni più tardi e fare ritorno ad Haddonfield, nell’Illinois, pronto a dedicarsi allo sterminio di teen-ager durante la notte del 31 Ottobre, con il volto nascosto dietro ad una bianca maschera.
Bianca maschera che il reparto costumi derivò da quella del capitano Kirk/William Shatner di “Star trek”, apportandone le dovute modifiche e rendendola, di conseguenza, il marchio di riconoscimento di questo imponente, lento e silenzioso serial killer che, complice una incredibile invulnerabilità destinata a consentirgli di tornare in azione all’interno di non pochi sequel, non manca di essere associato ad una vera e propria incarnazione terrena del male.


Disco 2
Un serial killer che, tra strangolamenti e un memorabile infilzamento contro l’armadio tramite coltello da macellaio, finisce per prendere di mira la giovane babysitter Laurie, interpretata da una Jamie Lee Curtis al suo debutto sul grande schermo; mentre, con le fattezze del mitico Donald Pleasence, a dargli la caccia è il dottor Sam Loomis, che da sempre lo aveva tenuto in cura.
Personaggio, quest’ultimo, il cui nome è lo stesso affibbiato a John Gavin nel classico hitchcockiano “Psycho”, in cui, non a caso, nella storica sequenza sotto la doccia periva la Janet Leigh madre proprio della Curtis.
Del resto, insieme alla creatura aliena de “La cosa da un altro mondo” e all’androide impazzito e glaciale incarnato da Yul Brinner ne “Il mondo dei robot”, a rientrare tra i modelli cinematografici che fornirono ispirazioni a Carpenter vi fu anche lo psicopatico Norman Bates di Anthony Perkins, al quale Myers è legato dal fatto che, come lui, sembrerebbe uccidere a causa di una sorta di attrazione-repulsione nei confronti del sesso vissuto come atto osceno.
Nel corso di poco più di un’ora e mezza di tesa e coinvolgete visione che questo disco in alta definizione arricchisce attraverso una sezione extra dispensatrice di tre trailer, due spot televisivi, tre radiofonici, commento audio di Jamie Lee Curtis e di Carpenter e oltre settanta minuti di masterclass che il cineasta ha tenuto in occasione della premiazione con la Carrosse d’or alla Quinzaine des realisatéurs 2019, dove ha avuto modo di parlare, tra l’altro, del flop al botteghino cui andò incontro “La cosa”, del lavoro svolto insieme al musicista Ennio Morricone per quel film, dei personaggi femminili nelle proprie pellicole e del contenuto politico di “Essi vivono”.

Disco 3
Poco più di un’ora e mezza di tesa e coinvolgente visione che, una volta trasmessa in televisione, venne ampliata di circa dieci minuti inserendovi sequenze aggiuntive appositamente girate, a cominciare da quelle in cui Loomis prima tenta di convincere due dottori a trasferire Michael dal manicomio al carcere, poi va a trovare il ragazzino, che, come di consueto, rimane muto senza volerne sapere di parlare.
Un’altra in cui il medico trova la scritta “Sister” sulla porta della stanza dove era rinchiuso Myers e il momento che vede Lynda alias P.J. Soles chiedere in prestito una camicetta a Laurie completano questa versione estesa ospitata nel secondo blu-ray incluso nella confezione, consentendo di sperimentare una nuova immersione nel classico che, vincitore a suo tempo del Festival di Avoriaz, diede ufficialmente il via al filone slasher, costituito da elaborati caratterizzati da fantasiose uccisioni ai danni di persone in uno spazio più o meno chiuso.
Filone precorso, tra gli altri, da "Reazione a catena – Ecologia del delitto" di Mario Bava e dal sopra menzionato "Black Christmas – Un Natale rosso sangue", poi definitivamente delineato, nelle regole, dalla saga "Venerdì 13".
Anche se lo stesso Carpenter, oltretutto autore della inquietante colonna sonora profondamente debitrice, per quanto riguarda il tema principale, nei confronti di quello gobliniano che ha reso grande "Profondo rosso" di Dario Argento, conferma quanto abbiamo scritto un po’ più su precisando: “’Halloween – La notte delle streghe’ è il film che ha creato il genere slasher, ma Michael non rappresenta la mano moralista che punisce gli adolescenti che si drogano o fanno sesso, come, per esempio, Jason della serie ‘Venerdì 13’. Quello che si vede nel film può essere riassunto come ‘la vendetta del represso’. Quando all’inizio del film Michael, molto giovane, uccide la sorella, lo fa perché la sua sessualità repressa esplode di colpo sotto forma di rabbia incontrollata. Il piccolo Michael è una figura fortemente repressa così come lo è Laurie, unica ragazza del film a non avere una vita sessuale attiva”.

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