03 Settembre 2006 - Conferenza Stampa
"I racconti di Terramare"
Intervista al regista e al produttore.
di Monica Cabras
Alla conferenza stampa del lungometraggio d'animazione "I racconti di Terramare" erano presenti il regista, Miyazaki Goro, e il produttore, Susuki Toshio.
Questa è la sua prima opera, quale tipo di lavorazione ha usato, e si è avvalso dell'aiuto dello stesso staff di suo padre.
Miyazaki Goro: Quando è nato il progetto del film, io lavoravo come direttore del museo Gibli, poiché c'erano molti giovani interessati a partecipare, all'inizio il mio ruolo era quello di osservatore. Inizialmente non volevo essere il regista, ma poi sono riuscito a imporre la mia leadership nonostante la reazione di mio padre. Lui è sempre stato contrario al fatto che io facessi il regista. Penso principalmente perché non ho esperienza e lui non era d'accordo che qualcuno senza esperienza dirigesse il film, poi come padre credo che non volesse che io facessi il suo stesso lavoro. Durante la lavorazione del film non siamo andati molto d'accordo, abbiamo litigato e da allora non abbiamo più scambiato parola.
Nel film notiamo il disastro ambientale causato dall'uomo, c'è forse una chiave ecologista?
Miyazaki Goro: Non proprio, si certo c'è la distruzione dovuta all'incivilizzazione, ma non era proprio quello che volevo descrivere, più che altro volevo rappresentare una visione del mondo.
Suo padre ha partecipato alla lavorazione del film?
Miyazaki Goro: No, mi ha dato alcuni consigli e detto di usare alcuni riferimenti, poi l'immagine del poster l'ha disegnata lui.
I personaggi sembrano appartenere al medioevo europeo e la città sembra una vecchia Costantinopoli, era sua intenzione rappresentarli così?
Miyazaki Goro: In un mondo dove esistono i maghi e i regni è molto importante l'ambiente, per qusto ho pensato ad alcune città europee e da loro ho preso molti spunti. Poi, essendomi interessato allo sviluppo dell'impero bizantino questo mi è stato d'ispirazione.
Quale è la sua impressione sulla mostra?
Miyazaki Goro: Per me è la prima volta che vengo a Venezia, ad una Mostra del Cinema ed addirittura in una conferenza stampa, sono proprio un dilettante. Non posso credere che un Festival così prestigioso mi abbia chiamato, mi sento proprio un pesce fuor d'acqua.
I film di suo padre sono campioni di incassi in Giappone e ora anche il suo è ai primi posti delle classifiche. Mentre nel resto del mondo sembra che il successo sia limitato ad una cerchia ristretta, secondo lei come mai?
Miyazaki Goro: Non sono la persona più adatta a rispondere su queste cose, quindi passerò la parola al produttore, ma penso che sia solo una questione di distribuzione e pubblicità che nel mio paese hanno una grande influenza.
Susuki Toshio: Le opere dello studio Gibli sono create per i bambini giapponesi ma poi vengono accettate anche dagli adulti e anche in altri paesi, ma noi per il momento non pensiamo ad una distribuzione in larga scala con l'apertura di nuovi studi a livello internazionale.
Durante la lavorazione del film ha tenuto un diario su internet, come mai, aveva già pensato ad un pubblico cui rivolgersi?
Miyazaki Goro: E' vero che ho tenuto un diario di produzione su internet e l'ho fatto perché il produttore me l'aveva consigliato. Essendo figlio di Miyazaki le persone avranno su di me dei pregiudizi, e per toglierli ho pensato di tenere un diario e far conoscere meglio la mia opera. Il target cui mi sono rivolto è quello dei giovani giapponesi, intorno ai 20-25 anni, come quelli che lavorano al Museo Gibli, che hanno i loro problemi, io ho voluto dare loro speranza e cose positive.
Quale è stata la sua impressione come regista, continuerà a fare questo lavoro?
Miyazaki Goro: Sono molto attratto dal lavoro di regista, se mi capitasse un'altra occasione, vorrei provarci di nuovo.
I suoi personaggi hanno caratteristiche moderne, mostrano una certa inquietudine tipica della nostra epoca, come la droga, c'erano già nel libro o li ha marcati in modo particolare?
Miyazaki Goro: Ho tratto ispirazione dal terzo libro del romanzo originale proprio perché mi sembrava molto attuale.
In termini di budget quale è stato lo sforzo, e cosa è cambiato dalla separazione dalla Tokoma
Susuki Toshio: Come studio non facciamo commenti sul budget percè in giappone c'è una grande crisi economica, e non ci sembra giusto far sapere quanto abbiamo speso, quello che conta è che la gente vada a vedere il film. Questa è stata la prima opera senza la Tokoma, siamo diventati indipendenti, ma non vogliamo cambiare qualcosa, ma solo lavorare per chi ama le opere del nostro studio.
Come ha selezionato le voci dei personaggi
Miyazaki Goro: Io non guardo molta TV e non vado molto al Cinema, per cui non conosco gli attori. Suzuki ha cercato i candidati e io ho pensato ad approvarli.
Visti alcuni particolari del suo film, lei ha un amore per il cinema dei mostri?
Miyazaki Goro: Si, all'inizio non volevo far apparire draghi, mostri o magie, ma non mi sembrava il caso di fare un film dove è protagonista un mago, senza magia o senza draghi.
A differenza di suo padre che crea le sue opere lei ha realizzato un film in base ad un romanzo, pensa che in futuro lavorerà anche sul soggetto o preferisce lavorare su una base?
Miyazaki Goro: Io non sono come mio padre che può creare qualcosa di originale, non ho il suo talento, penso che per me sia più adatto lavorare su un opera già esistente.
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