30 Agosto 2008 - Conferenza stampa
"Ponyo sulla scogliera"
Intervista al regista.
di Monica Cabras
A Venezia per presentare il suo ultimo film, Gake no ue no Ponyo (Ponyo on Cliff by the Sea), il regista giapponese Hayao Miyazaki risponde alle domande dei giornalisti.
Come mai non si è avvalso dell'ausilio della Computer Grafica?
Hayao Miyazaki: ritengo che il digitale sia molto utile, ma credo che a volte col suo utilizzo si indebolisca la vera forza della storia, per questo ho preferito usare le matite.
La storia di Ponyo ha similitudini con LA SIRENETTA di Andersen, c'è un qualche motivo particolare?
Hayao Miyazaki: mentre scrivevo la storia mi sono reso conto solo in un secondo momento che somigliava a LA SIRENETTA.
Il personaggio di Lisa è una donna dal carattere forte e determinato si è ispirato a qualche donna che conosce?
Hayao Miyazaki: ci sono molte donne così nel mio staff, quindi non mi mancano certo i modelli a cui ispirarmi.
Ci sono dei riferimenti al tetro di Wagner, come mai?
Hayao Miyazaki: quando Ponyo ritorna al mare con le onde lo fa cavalcandole, esattamente come le valchirie, e Brunilde mi sembrava il nome più adatto per lei.
Questo sembra più un film per bambini, che meraviglia i grandi, ha cambiato modo di pensare?
Hayao Miyazaki: nel mio staff ultimamente ci sono molte persone che hanno avuto dei bambini e questo mi ha dato la motivazione per realizzare il film. Ho pensato che fosse una cosa positiva fare un film di questo tipo.
Nel film si intravede un melange tra miti giapponesi ed europei, quanto di questo è stato spontaneo e quanto invece è dosato?
Hayao Miyazaki: in giappone si dice che gli opposti si attraggono, ci sono elementi di metamorfosi, sodalizi di cose, e in questo tipo di scorrimento ho fatto in modo che ci fossero nel film cose che potessero interessare tutte le persone del mondo.
Nel film si parla di tsunami, e modi sommersi, quanto lo tsunami di qualche anno fa l'ha ispirato?
Hayao Miyazaki: non ho mai pensato agli tsunami come ad un pericolo, perché il mare va e viene, in ogni cosa c'è ciclicità e questo l'uomo non deve dimenticarlo. Ci sono cose che accadono comunque. Questo è un modo di pensare della gente che vive in una nazione fatta da isole.
Quali erano i suoi film d'animazione quando era bambino, e come vede il suo rapporto di concorrenza con altri studi d'animazione come la Pixar?
Hayao Miyazaki: quando è finita la guerra io avevo 4 anni, e molti film arrivavano dall'america in Giappone, ma nessuno mi ha influenzato in qualche modo. L'animazione è un mondo vasto, e non siamo in competizione ma amici e cerchiamo di fare le cose in amicizia. Nella Pixar ci sono tante persone a me care.
Come è nata la realizzazione di questo film ambientato in un mondo sottomarino?
Hayao Miyazaki: il mare è un qualcosa di così complicato che credevo fosse una bella idea quella di dipingerlo con le matite.
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