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09 febbraio 2004 - Conferenza stampa "Ritorno a Cold Mountain"
Anthony Minghella e Jude Law
di Teresa Lavanga
Lei si è più volte dichiarato un tipo romantico e timido. Crede che l'amore vinca su tutto?
Jude Law - Oggi siamo tutti sovraccaricati da un grave fardello emotivo. Io credo che, come nel film, l'amore sia l'unica forza che ci consente di andare avanti. Nel film Inman fa di tutto per tornare a casa e la sua donna, Ada (interpretata da Nicole Kidman, ndr) si adatta a situazioni difficili pur di rivederlo. Non sono situazioni anomale, io credo che anche oggi funzioni così.
Quanto è importante un Oscar o un premio in generale per fare delle scelte? Cosa significa avere successo?
Jude Law - Quando reciti il tuo fine non sono i premi… certo se il film ha una nomination non ti può fare che piacere! E' un onore vedere il tuo lavoro riconosciuto, ed è sempre una sorpresa. Gli effetti di tali riconoscimenti sono tanti. Ti si offrono maggiori opportunità e poi, maggiore visibilità hai maggiori sono le possibilità di lavorare con colleghi e registi che hai sempre ammirato.
Anthony Minghella - Il successo non è il punto di arrivo, ma un'ulteriore opportunità. Senza successo è difficile fare film e lavorare con grandi artisti. A casa ho una bacheca con tutti i premi ricevuti e accanto una cyclette: le detesto entrambe perché ogni volta che le guardo mi ricordano che non ci si può adagiare sugli allori, che per mantenere un buon livello (fisico o professionale) non devi mai smettere di lavorare.
Che metodo usa per calarsi nei suoi personaggi e quale è stato il più difficile da interpretare?
Jude Law - Ogni parte che interpreto riflette la visione e lo scopo del regista, quindi la preparazione cambia da progetto a progetto. Ogni personaggio mi fa mettere in gioco nuove abilità, e soprattutto mi costringe ad un tentativo di rimozione della mia personalità. Non ci sono ruoli più difficili di altri, penso che quello più difficile sia quello che si sta interpretando perché è ancora in lavorazione, può subire continue modifiche.
Come è stato lavorare con Anthony Minghella?
Jude Law - E' stato molto istruttivo, lui è molto esigente e professionale, e il mio personaggio compie un viaggio interiore molto affascinante. Inoltre, il messaggio del film è positivo, e di questo sono orgoglioso.
E' vero che ha in progetto un film da girare in Italia?
Anthony Minghella - Confesso che farei qualsiasi cosa per lavorare e vivere a Roma. Proprio oggi mentre ero in giro con mia moglie ci siamo detti che qui ci sentiamo sempre felici. Ho scritto la sceneggiatura di un film su Filippo Lippi, ma non ne curerò la regia. Ho anche letto molte volte "Le memorie di Adriano", è un libro che mi piace molto, ma non so…
Progetti futuri?
Anthony Minghella - Mi auguro che non pensiate che io trasformi in film tutto ciò che leggo, perché leggo davvero molto! Di solito mi piace la poesia, ma quella è difficile da riportare sullo schermo. Ora mi sto interessando alla storia del Ruanda e con Sydney Pollack (con cui ha la casa di produzione Mirage Enterprises, ndr) abbiamo in progetto una serie Tv sull'Africa, sto anche scrivendo un nuovo libro, la cui protagonista è una madre operaia.
Jude Law - Per ora prendermi al più presto una pausa. Sto girando un film che si intitola Closer e poi ne ho in progetto un altro dal titolo Tulip fever.
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