02 febbraio 2004 - Conferenza stampa "Ritorno a Cold Mountain"
Anthony Minghella e Jude Law
di Teresa Lavanga


La pesante tenda di broccato si solleva e arrivano loro. Uno è un signore inglese dall'aria rassicurante, calvo, elegante, composto, l'altro è un ragazzo alto, vestito semplicemente di nero, con due occhi penetranti. Il primo è il premio Oscar Anthony Minghella, il secondo è la rivelazione di questi ultimi anni, Jude Law. Le prime domande sono per il regista, ma poi la platea è rapita dal solare giovane attore.

I suoi film parlano spesso d'amore tragico e sono sempre ispirati a romanzi, perché?
Anthony Minghella - Perché ho iniziato come scrittore, e mi ritengo ancora tale. Io credo che l'amore sia un'energia a favore del bene. Gli amori che racconto sono tragici perché credo che quando si avvicina la morte allora il legame fra la vita l'amore e la voglia inesauribile di sopravvivere diventano più forti. Tutti i narratori hanno da sempre raccontato storie che consentono di "alzare il volume" cercando di far risuonare al massimo le corde dell'anima. Sono convinto che non si può separare il riso dalle lacrime. Ricordo tanti film italiani in cui gioia e dolore si fondono. Ma se credete che sia monotono cercherò di scrivere storie più originali!

La guerra di secessione americana è un momento molto importante per la storia degli Stati Uniti. In che modo l'eco di questo periodo è presente ancora oggi?
Anthony Minghella - Mi ha sorpreso scoprire che lo shock della guerra civile è ancora tanto sentito in America. In Europa, forse perché abbiamo avuto spesso periodi bui, sono poche le battaglie che hanno segnato la storia dei popoli, in America invece, ancora si interrogano sugli effetti reali e sulle ragioni della guerra di secessione. Secondo me, però, la parte meno interessante del film è proprio questa. La mia intenzione non era parlare della guerra, ma delle esperienze che l'uomo comune può fare in quei periodi. Questa storia è un po' come l'Odissea, che ha come sfondo la battaglia fra i Greci ed i Troiani, ma che non ne parla mai direttamente. Io ho voluto parlare di ciò che la società era prima di questa sciagura e di come la vita delle presone sia cambiata in seguito a questa. Ho filmato una sola battaglia, per il resto ho parlato di quanto l'animo umano possa essere compassionevole, di quanto le donne possono essere forti, di quanto è radicato il senso della comunità.

Cosa ha cambiato rispetto al libro?
Anthony Minghella - Ammetto che ho una visione particolarmente eccentrica dell'adattamento. Secondo i dettami di Hollywood solo i cattivi romanzi si possono trasformare in bei film. Io credo il contrario. Di solito si pensa che i romanzi della nostra epoca non hanno la forza narrativa di quelli del XIX secolo. Io credo invece che questo romanzo ci ricordi le grandi epopee raccontate dai narratori del secolo scorso. Calvino diceva che la storia è bella nel fluire della sua stessa realtà, mentre si modifica quando viene narrata. Mettendo in scena il romanzo ho sentito che dovevo dare un mio contributo personale. Una volta l'autore (Charles Frazier, ndr) è venuto sul set per vedere alcune fasi di lavorazione, precisamente quelle in cui si svolge la festa di Natale, e mi ha chiesto se quella scena era nel libro. Io non ho saputo rispondergli e neppure lui se ne ricordava. Ciò dimostra che il nostro sentire procedeva sulla stessa via.

Nonostante la sua giovane età ha già lavorato con molti attori e registi famosi. Come ha iniziato la sua carriera? Si sente un divo?
Jude Law - Sono nato nel Sud-Est di Londra, in un quartiere non proprio residenziale. La prima volta che ho recitato è stata a teatro, poi ho iniziato con il cinema quasi per caso. Non avevo programmato la mia carriera come attore. Vivo questo mestiere come un viaggio che mi arricchisce ogni giorno di più, come una sfida costante. Non mi sento un divo, perché ho capito che questo mestiere più di ogni altro è basato non sulla capacità di fare o ricevere soldi, ma sulla capacità di intessere buoni rapporti umani.



  

Conferenza stampa


Anthony Minghella - I film:

Ritorno a Cold Mountain

Il paziente inglese

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Jude Law:

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I film:

Ritorno a Cold Mountain

Era mio padre

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