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02 Settembre 2008 - Conferenza stampa
"Bumažnyj soldat (Paper Soldier)"
Intervista al regista e al cast.
di Mauro Corso
Alexej German Jr è ormai un habitué della Mostra del cinema di Venezia. Ormai arrivato al terzo lungometraggio aveva presentato al Lido sia il suo film d'esordio, Ultimo treno, che Garpastum. Quest'ultimo, in concorso alla Mostra del cinema nel 2005, era stato a lungo tra i pretendenti più attendibili per la conquista della statuetta più ambita; poi alla fine vinse Brokeback mountain. Suo nonno, Jurij, era stato uno scrittore di un certo successo e aveva realizzato una trilogia che vedeva come protagonista un dottore. L'ultimo volume della trilogia era intitolato "Me ne assumo tutta la responsabilità".
In questo film, come del resto in Ultimo treno, il protagonista è un dottore. Questo rappresenta un legame con il lavoro di suo nonno?
Aleksey German Jr.: nella cultura russa il medico è una figura ricorrente, basti pensare alla letteratura. Ad esempio in Cechov ci sono molti personaggi appartenenti a questa professione (proprio in Zio Vanja, citato nel film, uno dei personaggi principali è medico, ndr). Per me il medico è una specie di sintesi, rappresenta l'intellighenzia.
Sono state difficili le riprese in Kazachistan?
Aleksey German Jr.: tra l'altro, tengo a specificare di essere kazaco; non so se sia stato difficile. Certo, ci trovavamo a girare in una zona, come è evidente nel film, continuamente soggetta a inondazioni, e questo vuol dire pioggia, acqua, fango. Noi della troupe ci abbiamo messo coraggio e passione, però a volte la stanchezza si è fatta sentire. Alla fine contano solo le soddisfazioni però.
Com'è stato prepararsi a interpretare personaggi degli anni '60?
Chulpan Khamatova: è stata un'esperienza straordinaria, potersi mettere a studiare con passione quel tempo meraviglioso per la Russia. Così mi sono affidata alla letteratura dell'epoca, al cinema in qualunque forma, dal cinema d'autore al documentario.
Merab Ninidze: per me è stato ristabilire un legame con la generazione dei miei genitori, con l'idealismo di quel tempo. Ora i tempi sono cambiati e tracce del fermento di quegli anni si può trovare solo nei libri e nelle canzoni dell'epoca. Io ero immerso in quest'atmosfera da piccolo. E' stato importantissimo per me interpretare questo ruolo, sento di essere cresciuto come essere umano.
Ai produttori: il cinema d'autore potrebbe diventare un fenomeno?
A. Vassilev: quando abbiamo iniziato questo progetto non ci siamo posti il problema se questo fosse un film d'autore o commerciale, per noi la cosa più importante era impegnarsi in modo schietto e senza compromessi. E' chiaro che poi questo mondo gira tutto intorno ai soldi e sarebbe bello se il pubblico si appassionasse alle vicende di questo film.
A. Telnov: per quanto mi riguarda German è il continuatore della grande cinematografia di Leningrado e per questo continueremo sempre a sostenere le sue opere.
Com'è stato lavorare con German?
Chulpan Khamatova: quando sono stata chiamata ne sono stata commossa, Alexej mi ha torturato per settimane, a volte ho pensato di non farcela e sono stata lì lì per mollare, ma alla fine ho resistito e ne è valsa la pena. German è un regista che si pone continuamente dubbi, problemi, ma trova sempre il modo di andare avanti e di tentare nuove variabili. Cerca di rappresentare l'individuo secondo la sua visione; in fondo gli attori disegnano il personaggio esattamente secondo la sua idea.
Nel suo film ci sono numerose citazioni letterarie da Lermontov a Barashvili, che importanza hanno queste fonti per un regista?
Aleksey German Jr.: quando in un film inserisco una citazione non lo faccio mai per uno scopo particolare o per dire una cosa in modo diretto. E' un modo per ricollegarsi a una tradizione precedente agli anni '60. Certe frasi di Cechov sono sempre valide, anche se il loro senso non combacia più pienamente con la situazione del film.
Lei è un regista trentenne...
Aleksey German Jr.: mi vergogno molto nel definirmi regista. Per me i registi sono Bergman, Fellini, Kurosawa, io ho solo trent'anni e ho realizzato solo tre film. Sono uno che gira film e girando cerca di imparare, e questo è tutto.
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