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13 Gennaio 2012 - Conferenza
"Benvenuti al Nord"
Intervista al regista e al cast.
di Andrea D'Addio
"Benvenuti al Sud" ha incassato quasi trenta milioni di euro, la speranza del sequel "Benvenuti al Nord", è logicamente di fare altrettanto o quasi. E così il cast del film si presenta al gran completo - o quasi - per la conferenza stampa all'Hotel Visconti di Roma: il regista Luca Miniero, lo sceneggiatore Fabio Bonifacci, gli attori Claudio Bisio, Alessandro Siani e Paolo Rossi e il produttore Riccardo Tozzi. Si comincia proprio parlando del confronto con il successo del primo episodio…
Claudio Bisio: Non sentiamo nessun fiato sul collo, anzi siamo molto sereni e orgogliosi di ciò che abbiamo fatto. Questo è un film originale, un film profondamente italiano che mi da modo di evitare le lamentele di chi, tra i miei fan, mi dissero all'epoca che stavo solo interpretando un rifacimento.
Riccardo Tozzi: Quantomeno stavolta in Francia arriviamo noi per primi
Il primo Benvenuti al Sud fu elogiato per la sua capacità di far ridere senza ricorrere a battute e scherzi di cattivo gusto. Ora l'impressione è che lo stesso tono narrativo caratterizzi anche questo sequel. Vi sentite i paladini ormai della commedia non volgare?
Claudio Bisio: Devo dire che il termine commedia non volgare ormai mi ha stufato, preferisco definirla commedia intelligente. Nella mia carriera ho vissuto tante esperienze cinematografiche di ogni tipo, ho fatto anche cose scritte da me come La cura del Gorilla. Benvenuti al Nord rappresenta una sintesi di tutto quello che mi piace fare al cinema.
Alessandro Siani: Ne sono orgoglioso anche io, Benvenuti al Nord è una fusione di risate e anima con personaggi credibili a cui è facile affezionarsi e per me questo equivale a qualcosa di meraviglioso. Mi piace il mio Mattia, è una persona pulita e onesta e partendo da questa struttura il regista mi ha anche dato modo di improvvisare un po'. E' stato bello lavorare con questo team, gente che sapeva bene cosa non voleva fare ovvero una commedia volgare, grottesca e senza umanità
Siani, le fa piacere essere spesso accostato a Massimo Troisi?
Alessandro Siani: Nella scena del litigio tra Silvia e Alberto io copro le orecchie del figlio con le mani. Abbiamo creato un'emozione e quando si toccano queste corde è normale che si pensi a Massimo, ma lui è Maradona, io posso essere al massimo el Pocho Lavezzi.
Che Milano avete voluto rappresentare?
Claudio Bisio: Questa è una domanda per il regista, ma devo dire che il girare a Milano mi ha dato modo di riscoprire una città che non ricordavo e che in parte non conoscevo come l'Isola, che è come una piccola Manhattan con i suoi grattacieli. E' vero anche che nel tempo molti quartieri sono cambiati moltissimo così come le persone che ci abitano e ho provato diverse e particolari sensazioni nel riosservarle.
Luca Miniero: Abbiamo cercato di scavare sotto la città, o meglio quella sua patina che la vede come una città iper-produttiva, che non ha tempo di nulla e che ha le bende davanti agli occhi per mostrare ciò c'è sotto, una Milano fatta di cuore, che sa accogliere e, non solo. Io penso che ancora al giorno d'oggi un meridionale che si trasferisce in una città del nord provi sempre un senso di inadeguatezza e per questo abbiamo voluto rappresentare l'arrivo a Milano degli amici di Mattia come quello di Totò, Peppino e la Malafemmina. In quel caso però in quel caso c'era il confronto tra un'Italia contadina ed una più industrializzata, ora, a parte un po' di disorientamento iniziale, è ancora più facile integrarsi subito e capire come sia una città che offre una chance a chiunque ed io ne so qualcosa visto che sono un napoletano hce ha vissuto per anni a Milano..
Non manca però il classico gioco sui cliché…
Luca Miniero: E' vero, in alcuni passaggi si calca la mano, è voluto, ma per larga parte Benvenuti al Nord non è un film sul capovolgimento degli stereotipi bensì sui nostri personaggi , esseri umani con i loro pregi e i loro difetti e soprattutto sul sentimento che li lega.
Fabio Bonifacci: Visto che i pregiudizi sul Nord sono meno forti di quelli sul Sud e forse anche meno interessanti, abbiamo lavorato cercando di creare una sorpresa. E così Mattia è vero che va a Milano, ma ci va non credendo a tutte le storie tutti gli raccontano sul Nord finché non scopre che è tutto vero.
Paolo Rossi, il suo personaggio si ispira per suo stesso dire a Marchionne: è stato difficile entrare nella parte?
Paolo Rossi: Si, lui dice così, ma io in verità mi sono ispirato a Brunetta, anche se io sono più alto. E poi ho visto che Marchionne recentemente ha cambiato look, chissà forse vuole distanziarsi il più possibile dal mio Palmisan!
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