5 Giugno 2006 - Conferenza Stampa
"Antonio, guerriero Di Dio"
Intervista al regista e al cast.
di Francesco Lomuscio
Esordio nella regia del lungometraggio per lo specialista in spot pubblicitari Antonello Belluco, Antonio, guerriero di Dio è il primo film cinematografico incentrato sulla figura di Sant'Antonio da Padova. In occasione dell'uscita nelle sale, il regista ha incontrato a Roma la stampa, affiancato dal produttore Angelo Bassi e da tre degli attori protagonisti.
L'idea di far recitare il protagonista senza essere doppiato la aveva fin dall'inizio?
Antonello Belluco: Ho scritto la sceneggiatura di Antonio, guerriero di Dio 32 volte ed il film doveva essere girato in inglese. L'idea di fare il personaggio in portoghese, secondo me felice, è stata di Jordi.
Cosa si aspetta da questo film?
Antonello Belluco: Recentemente c'è stata una prima a Padova e la sala era piena; la mia impressione è che questo film non debba coinvolgere solo chi è legato ad un credo, per questo non vi è un miracolo, a parte quello dei pesci che gli girano attorno, ma l'unico a vederlo è Dio, dall'alto. Credo che una persona, al di là del credo, abbia la coscienza di essere corretta, di rispettare il prossimo.
Lei è credente?
Antonello Belluco: Sì, vi sembrerà strano ma questo film, che poi è il mio primo, l'ho fatto per devozione, per regalarmi qualche cosa.
Cosa ne pensa de Il codice Da Vinci?
Antonello Belluco: Beh, Ron Howard è un grande regista ed il film è girato bene, anche se ha qualche momento noioso. Se devo analizzarlo in quanto tale mi ha fatto sorridere, però lo prendo come un thriller.
In quante settimane e dove è stato girato il film?
Antonello Belluco: Vi sembrerà strano, ma è stato girato in nove settimane e mezzo (ride). Ho combattuto duramente con due giunte comunali, una di centro - destra ed una di centro - sinistra, ma non mi hanno fatto girare a Padova, quindi mi sono trasferito a Vicenza. A parte alcuni interni girati a Cinecittà, le riprese sono state effettuate per lo più a Sabaudia ed in provincia di Padova.
Come vi siete preparati per affrontare i personaggi?
Jordi Mollà: Innanzitutto, per me è stato difficoltoso fare un film in una lingua che non è la mia e recitare con un accento che non è il mio; poi, quando ti trovi ad interpretare un personaggio che tutti conoscono ci sono molti pericoli. Ho quindi evitato di vedere film sui santi ed ho solo letto dei libri che mi ha dato Antonello, tenendo presenti tre icone: Papa Wojtyla, Gandhi e Che Guevara, ma nel senso rivoluzionario, anche se non ha nulla a che vedere con Dio. E' l'Italia che mi ha fatto capire veramente chi era Antonio, anche se era portoghese, le comparse si facevano addirittura il segno della croce quando mi vedevano.
Paolo De Vita: Il personaggio di Folco l'ho fatto da fervente e credente di fede laica ed è sicuramente uno dei più belli che mi sono stati offerti da quando faccio questo mestiere. Io invidio chi ha la fede e credo agli angeli in terra, ma non a quelli in cielo.
Andrea Ascolese: Provenendo dalla commedia, per me è stata una sfida, una bella impresa. Volevo ringraziare Antonello Belluco ed Angelo Bassi per avermi voluto come attore drammatico.
Quanto è costato il film?
Angelo Bassi: Siamo usciti fuori dal budget previsto, è costato circa quattro milioni e mezzo di euro.
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