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"LA CENA DEI CRETINI"
siamo andati a vederlo, in anteprima, per voi.
Resoconto del nostro inviato Valerio Salvi |
Diario del "Visionario"
(Martedì 3 Maggio 2000)
Ore 10,30. Ambasciata di Francia a Roma. La presentazione dell'ultima fatica di Francis Veber (La capra, Il rompiballe, In Fuga per Tre) viene preparata in pompa magna, usufruendo anche del supporto governativo. I francesi, si sa, sono sempre molto nazionalisti.
Mi incammino nell'ingresso di Palazzo Farnese (1500), progettato dal S. Gallo, ed arrivo negli splendidi giardini interni ammirando il cornicione michelangiolesco. Abito a Roma da sempre, ma non avevo ancora avuto occasione di visitare questo capolavoro dell'architettura. Ma torniamo a noi. La piccola sala di proiezione attende i vari inviati e devo dire che si tratta di un folto pubblico, nonostante la concomitanza con altre presentazioni. Le voci sul film sono tutte positive (compresa una mia amica che l'ha visto in Francia e me ne ha parlato benissimo).
Il tutto si regge su un crudele scherzo di un gruppo di amici "La Cena dei Cretini" (che nella versione originale ha un significato un po' più volgare), quattro o cinque amici si ritrovano a cena ed ognuno di loro porta come ospite un "cretino totale". Poi la serata passerà ridendo alle spalle dei poveri malcapitati. Brochart (T. Lhermitte) è convinto che questa volta abbia veramente trovato un esemplare impareggiabile, il signor Pignon (J. Villeret). Ovviamente le cose non vanno come pianificato e in un paio d'ore Pignon riuscirà a distruggere la vita di Brochart. Si nota immediatamente che si tratta di un adattamento di una piece teatrale tanto è vero che il tutto si svolge in casa di Brochart ad eccezione di alcune sequenze, che peraltro risultano ridondanti nel contesto narrativo.
Gli attori, protagonisti e non, sono perfetti nelle loro parti (Villeret ha vinto anche il Cesar per questa interpretazione), i dialoghi brillanti ed i tempi comici ben misurati. Siamo comunque di fronte ad una tipica commedia degli equivoci dal sapore un po' retrò.
Citazione: "preferisco i cattivi ai cretini, perché almeno i cattivi ogni tanto si riposano!".
Indicazioni: per chi ama la commedia leggera e grottesca basate sulle gag dei singoli protagonisti; insomma per quelli che hanno applaudito "Ridicule".
Riflessioni sull'intervista al Regista e ai Protagonisti.
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al Regista e ai Protagonisti
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