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09 Settembre 2009 - Conferenza stampa
"Questione di punti di vista"
Intervista al regista e al cast.
di Giuliana Steri
Presenti alla conferenza stampa della pellicola italo-francese il regista Jacques Rivette e gli attori Jane Birkin, Sergio Castellitto e Jacques Bonnaffé. A Venezia anche la produttrice Martine Marignac.
Intanto congratulazioni per il film! Mi è piaciuto tantissimo, così come il personaggio interpretato da Castellitto che vedo come un essere sovrannaturale che arriva a sistemare tutto.
Sergio Castellitto: Si rifà ad un personaggio tipico della letteratura. Non si sa da dove viene e dove va, inciampa ed incontra una possibilità di cambiare la propria esistenza. E mettendo a posto la vita degli altri sistema anche la sua. Nella prima stesura si era pensato a Vittorio come ad un manager che diventa un clown.
Per il regista: in giuria è presente anche Sandrine Bonnaire che lei ha diretto qualche anno fa in "Secret Dèfense". Perché aveva scelto lei, cosa l'aveva colpita? Ci può parlare di questa sua esperienza?
Jacques Rivette: Non sono in grado di risponderle, questa domanda mi ha molto sorpreso.
In questo film lei parla del circo, in passato ha parlato del teatro. E' forse perché il circo è l'ultimo posto di riscoperta della verità, il luogo dove si mettono in gioco i destini?
Jacques Rivette: Ecco, ha proprio inteso cosa io e Castellitto avevamo in mente di fare.
Chiedo a tutti, se fossero costretti a scegliere un ruolo in un circo cosa sceglierebbero?
Martine Marignac: Dopo aver visto il film sicuramente sceglierei il clown, non c'è dubbio.
Signor Rivette, quali sono le doti di Sergio Castellitto come attore? E al signor Castellitto, cosa impara sul set da Rivette?
Jacques Rivette: Sono le cose personali, i contributi imprevisti.
Sergio Castellitto: Nella mia vita ho sempre pensato a mettere la vita dentro la finzione, con Rivette faccio il contrario. E' come se lui mi trasferisse un po' del DNA del cinema, potente perché 'archeologico'.
Signora Birkin, il suo è il personaggio classico di 'lady in the stress'. Questo lo ricorda anche in altre figure femminili del cinema di Rivette?
Jane Birkin: Penso agli altri personaggi, ma mi sembra sia una prerogativa solo di questo film. Castellitto è come un angelo, che si occupa di Kate e di cosa non va nel mondo, affettuoso con questo circo che va alla deriva. Questo film può avere un qualunque finale, è questa la magia dei film di Rivette. E' come un film pieno di suspense, non sappiamo come andrà a finire. Neanche noi attori sappiamo, sul set, come si concluderà una scena. Non mi sono mai sentita più 'leggera', anche se il mio personaggio ha un peso, un segreto.
In passato altri due grandi registi hanno parlato del mondo del circo, Chaplin e Fellini. In qualche modo ha tratto ispirazione da loro?
Jacques Rivette: Non sono in grado di risponderle, la risposta è nella domanda stessa.
Cosa trova di interessante nel mondo del circo e nella figura del clown? Che idea del circo ci vuole trasmettere?
Jacques Rivette: Sono domande slogan, queste. Non sono in grado di rispondere.
Jacques Bonnaffé: Sono stato chiamato a ricoprire un ruolo stereotipato e già definito, quello del clown, non ho potuto fare un lavoro sul personaggio o lavorare sui dialoghi. Solo Jane e Sergio avevano un dialogo vero.
Una domanda sui colori. Alla fine del film si vede il personaggio di Kate alle prese con la tinta dei tessuti. E' un caso che abbia usato il rosso arancio?
Jane Birkin: Direi di si… Mi è stato detto e io l'ho fatto.
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