Sonatine
Dopo una vita piena di rischi, Murakawa (Takeshi Kitano, "L'estate di Kikujiro", "Hana - bi") non ha più interesse per la vita degli yakuza. Però il suo capo Kitajima (Tonbo Zushi) lo convince a partire per regolare un conflitto tra due bande rivali. Murakawa parte portandosi appresso alcuni suoi uomini, ma si accorge presto che non avrebbe dovuto accettare l'incarico; la sua presenza viene accolta come una provocazione dalla gang rivale che con una carica di dinamite uccide subito due del gruppo. Alcuni uomini di Murakawa tornano a casa terrorizzati, mentre durante una sparatoria in un bar il gruppo continua a perdere pezzi. A questo punto Murakawa e i sopravvissuti, rendendosi conto di essere vittime di un complotto, si rifugiano in una casa abbandonata in una spiaggia. Ma proprio quando sembra essere tutto a posto, accade qualcosa... Per questo film, peraltro programmato anche in televisione visto che la sua data al cinema risale addirittura al '93 Takeshi Kitano incarna quattro funzioni: protagonista, regista, sceneggiatore e montatore. Quando "Sonatine" era uscito per la prima volta Kitano era stato considerato un geniale autore di film con molta violenza salvo poi apprezzarlo soprattutto per la sua dose di umorismo e per la predilezione per i disperati. Anche in questo film vengono mescolate tenerezza e crudeltà, innocenza infantile e ferocia, vita e morte e il protagonista è un uomo ripetutamente esortato a farsi avanti, costretto ad evitare una serie di trappole che ostacolano il suo cammino. Con "Sonatine" Kitano aveva vinto il festival di Taormina nel '93 e da molti questo è considerato il suo autentico capolavoro.
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