Shrek Terzo
Shrek terzo e non tre, perché in questo nuovo episodio della saga dell'orco verde il numero non si riferisce alla numerazione del film, ma al titolo regale che viene affidato al nostro eroe, dopo la dipartita del padre di Fiona.
La corona sta però stretta a Shrek, che sogna solo di poter tornare alla sua puzzolente palude, così si imbarca insieme agli inseparabili amici, il Gatto con gli stivali e Ciuchino alla ricerca dell'altro erede al trono, il giovane Arthur.
Nel regno di Molto, Molto Lontano intanto Fiona si prepara con le amiche per un lieto evento, ma un vecchio spasimante torna per avere la sua vendetta.

Arrivato al terzo episodio Shrek riesce ancora a divertire con sequenze esilaranti e personaggi ben scritti, ma nel complesso ha perso smalto, manca l'energia che caratterizzava i primi due episodi.
Se nei due film precedenti la parodizzazione della fiaba classica era il centro dell'intreccio e il motore comico della pellicola, qui sembra seguire i ritmi e le tematiche della Disney, tanto che la presentazione di Arthur è un chiaro omaggio a "La spada nella roccia", senza la minima traccia di ironia.

In particolare il messaggio che solo credendo in se stessi si potrà avere il rispetto degli altri, è troppo declamato ed insistito, non viene mostrato attraverso le vicende della trama, ma spiegato più e più volte dai personaggi.

A soffrire maggiormente sono proprio i due protagonisti principali Shrek e Fiona che vengono superati per simpatia e battute dai comprimari. Ora sembrano due borghesi un pò imbolsiti, mentre Ciuchino e Il Gatto con gli stivali mantengono la loro carica eversiva.
Fiona soffre nel confronto con i personaggi delle principesse, amiche svampite e superficiali.

Dal punto di vista tecnico il film è realizzato in modo incredibile, bellissimi i paesaggi, le movenze sono molto fluide ed i personaggi ancor più espressivi dei primi due episodi ma si sente la mancanza di Andrew Adamson alla regia.
In definitiva Shrek terzo è un film divertente, ma non eccezionale come i precedenti.

La frase: "Chi avrebbe mai pensato che un mostro come me potesse avere un tesoro così..."

Elisa Giulidori

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