Ravanello Pallido
Si dichiara un film sulla normalità, ma piuttosto diventa un film di costume sull'anormalità. La protagonista, Gemma Mirtilli (Luciana Littizzetto) è una segretaria di un agente teatrale, scialba, anonima, senza velleità, insomma dovrebbe essere: semplicemente "normale", ma di fatto lo è troppo, tanto da non essere poi così credibile.
Per una serie di eventi si trova di fronte alla possibilità di diventare una star, il suo capo Claudio Pignatti (Massimo Venturiello / "La Famiglia") naviga in cattive acque e quindi decide di lanciare un nuovo tipo di diva: Gala la donna "normale", ovvero Gemma che spinta dal suo amico-confidente Callisto (Michele Di Mauro) e dalla Signora Cirillo (Margherita Antonelli) decide di imbarcarsi nell'avventura.

La pellicola stenta decisamente nella prima parte dove la figura di Claudio Pignatti (quasi verdoniana) prende il sopravvento anche perché la Littizzetto è costretta a muoversi in panni non molto consoni al suo personaggio. Nella seconda parte, ovvero quando Gemma diventa una diva, il film risulta molto più divertente; la Littizzetto ha la possibilità di muoversi sopra le righe e riesce a regalarci momenti di grande comicità.
Di normale alla fin fine non c'è nulla dato che non credo si possa definire tale una persona che va in giro con capelli color ravanello pallido, vestiti "particolari" ostentando un'eccessiva voglia di stupire. Forse ci troviamo di fronte più ad un film d'amore, peraltro non molto originale, che ad un escursus sulla normalità. La parte più interessante è sicuramente la denuncia dello star sistem e di ciò che si nasconde dietro il patinato mondo della TV.
La regia di Gianni Costantino (proveniente dal mondo del videoclip) è piuttosto scolastica non dando alcun plusvalore al film, meno male che l'esperienza e la simpatia degli attori soppersicono egregiamente.

La frase: "Una donna ha il vestito giusto quando ti viene voglia di strapparglielo!"

Curiosità: La scena con la sedia su cui si deve accomodare Gemma all'inizio del film richiama alla mente l'ultramoderna poltrona di Fracchia e le sue difficoltà croniche nel gestirla.

Indicazioni:
Commediola divertente nell'attesa che la Littizzetto torni sul piccolo schermo.

Valerio Salvi

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