Prom - Ballo di fine anno
Nel corso dei titoli di testa, facciamo immediatamente conoscenza con i giovani protagonisti del lungometraggio Disney firmato da Joe Nussbaum, regista dello straight to video "American pie - Nudi alla meta" (2006); tra i quali spicca la Aime Teegarden nota per il telefilm "Friday night lights" che, nei panni di Nova Prescott, si trova ad organizzare il ballo di fine anno scolastico incrociando sulla sua strada il ribelle Jesse Richter alias Thomas McDonell, che vede l’evento con uno spirito molto diverso da quello della ragazza.
Quindi, con la veterana Christine Elise di "Beverly Hills 90210" nel ruolo della madre di quest’ultimo, ciò che prende progressivamente forma altro non è che l’ennesima commedia incentrata sulla preparazione alla festa volta a rappresentare per gli studenti americani il delicato passaggio dal liceo all’indipendenza; man mano che si formano coppie, nascono nuovi amori ed assistiamo anche a tentativi di riconciliazione.
Però, mentre a fare da colonna sonora provvedono una serie di canzoncine pop rock, tra cui "We’ll be alright" di Travie McCoy e la sempreverde "Come on let’s go" di Ritchie Valens riletta dalle Girl in a coma, s’intuisce ben presto che non è solo il cast – dal DeVaughn Nixon di "Hard times - Tempi duri per RJ Berger" alla Danielle Campbell di "Prison break" – ad essere televisivo.
Infatti, se già durante la prima, fiacchissima parte, complice anche una evidente mancanza di idee originali sfoggiata dallo script di Katie Wech, si avverte non poco il look generale tipico delle produzioni destinate al piccolo schermo, il risultato non migliora neppure quando si giunge alla seconda.
Quindi, dinanzi ai circa 99 minuti di visione, un minimo di emozione la si prova nella fase finale e si riesce al massimo a sorridere grazie agli imbranati tentativi di rimorchio messi in atto dallo sfortunato Lloyd Taylor, con le fattezze del Nicholas Braun di "Sky high - Scuola di superpoteri" (2005).
Ma, una volta superati i titoli di coda (e, per arrivarvi, occorre sul serio molta pazienza), l’unico desiderio è quello di recuperare titoli magari meno conosciuti dall’argomentazione analoga, ma di sicuro più riusciti... uno su tutti, "La sera del ballo" (1988) di Paul Schneider.
La frase:
"Il ballo è la nostra serata e ciascuno di noi vuole che sia indimenticabile".
a cura di Francesco Lomuscio
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