Princesas
Fernando León de Aranoa, regista de "I lunedì al sole" ama parlare della quotidianità, di quella quotidianità meno conosciuta al grande pubblico, delle vicende degli "ultimi", come si sarebbe detto una volta, un cinema militante in cui si predilige il fattore umano. Se nel suo film precedente raccontava di un gruppo di uomini rimasti senza lavoro, qui si concentra sulla storia di due donne, due prostitute, unite dalla solitudine e dalla disperazione. Tutta interiore l'infelicità di Caye, la sua famiglia borghese è un muro di incomunicabilità, non ha nostalgie perché non ha mai vissuto momenti felici e l'unico sogno è quello di rifarsi le tette per riuscire ad allargare il giro dei clienti. In realtà tutto ciò che vorrebbe è essere amata, qualcuno che l'aspettasse fuori dall'ufficio.
Zulema è invece un'immigrata clandestina della Repubblica Domenicana, senza documenti, senza diritti, ma piena di speranze: ha un figlio a cui sogna di regalare una vita migliore in Spagna e che ora è lontano. E' piena di nostalgia per la sua casa, la sua famiglia, per la vita che faceva una volta.
Due donne diverse che però trovano l'una nell'altra un sostegno e un riparo.

De Aranoa partecipa alla vicenda delle due protagoniste con affetto e partecipazione, ma cercando sempre di mantenere un tono cronachistico; pedina le sue protagoniste con la camera a mano, soffermandosi spesso sui volti delle sue intense attrici. Nel tratteggiare le loro vite però cade in troppi luoghi comuni: i giri felici e spensierati a fare shopping, nessun protettore che sovrintenda alle loro attività, nessuna droga.
Anche i loro poetici monologhi, si addicono poco a due persone che credono a tutto quello che leggono sui giornali e non sanno quasi cosa sia un computer. Tutto viene edulcorato, anche se alcune scene sono molto forti e intense: come quando Zulema ha paura anche solo di andare in ospedale perché non ha i documenti.
Certo già dal titolo si capisce che oltre ad una visione realistica de Aranoa cerca un punto di vista più lirico, identificando le due prostitute come principesse senza terra, ma i due piani non coesistono mai.

La frase: "Esistiamo perché qualcuno pensa a noi e non il contrario".

Elisa Giulidori

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