Tutti pazzi per Rose
Opera prima di Régis Roinsard, è una commedia francese in stile americano, che ricrea i modelli e gli schemi, oltre che le atmosfere e le situazioni, dei film americani degli anni’50. E’ “Populaire”, presentata Fuori Concorso alle settima edizione del Festival Internazionale di Roma. Un’opera deliziosa che racconta la storia d’amore fra la timida neo segretaria Rose Pamphyle, interpretata da una brava Débora François e il suo capo, l’assicuratore Louis Echard, interpretato da un eccellente Romain Duris. Tutto è ambientato in un piccolo villaggio della Bassa Normandia, subito dopo la seconda guerra mondiale, il nuovo secolo ha avuto inizio e ora le ragazze sognano un futuro diverso da quello delle loro madri, e cosa c’è di più moderno se non il diventare “Segretarie”? Peccato però che Rose non sia affatto portata per il ruolo di segretaria, è un fallimento totale, ma ben presto scopre di avere un dono: batte sui tasti della macchina da scrivere ad una velocità portentosa. Fatto che non può non essere notato da Louis che decide di diventare il suo allenatore in dattilografia e trasformarla nella campionessa mondiale di velocità dattilografica. La vita di Rose si divide dunque fra lavoro e studio, superando diverse avversità e gare e mano a mano che passa il tempo i due iniziano a conoscersi fino a che non scocca la scintilla, ma Louis ha troppa paura di soffrire nuovamente per amore…Riuscirà Rose a diventare una campionessa e soprattutto a far cadere il muro di paura che blocca Louis?
La trama è semplice e ben costruita, anche se sembra una versione più leggera di capolavori come “My fair Lady” del 1964 diretto da George Cuckor e interpretato da grandi attori come Rex Harrison e Audrey Hepburn, per non parlare di “Sabrina” oppure della serie di film interpretati dalla celebre “fidanzata d’America”, Sandra Dee. E’ a quest’ultima che sembra ispirarsi il personaggio di Rose, mentre quello di Louis è un misto fra diversi grandi attori del cinema della Golden Age americana. Così se da un lato il regista Roinsard è ispirato dalle commedie d’amore, dall’altro, soprattutto nella seconda parte, la tonalità dell’opera sembra cambiare riecheggiando un’eleganza e uno stile diverso simile forse a quello del regista e produttore cinematografico britannico Sir Alfred Hitchcock (Leytostone 1899 – Bel Air, Los Angeles 1980). Non mancano ovviamente citazioni a film come “La donna che visse due volte”, del 1958 diretto da Alfred Hitchcock e interpretato da James Stewart e Kim Novak.
E’ una commedia leggera e delicata, in cui la scenografia è curata fino all’ultimo dettaglio, in tutti i particolari, con un’attenzione quasi maniacale, dal trucco ai vestiti fino ai più piccoli oggetti di scena. Bellissima la fotografia, dai toni sgargianti e gradevole soprattutto l’idea di Roinsard di far conoscere al pubblico una moda del secondo passato, quella appunto delle gare di velocità dattilografica per donne.
La frase:
"L’America per gli affari, la Francia per l’amore".
a cura di Federica Di Bartolo
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