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Padre Pio
Se la televisione ci aveva già pensato due volte con altrettante fiction (RaiUno e Canale5 al massimo della competizione ed originalità), al cinema Padre Pio ancora non era arrivato. Lo fa adesso a 38 anni dalla sua morte, ma a soli 4 anni dalla sua canonizzazione (e che tanto ha riportato in voga la sua figura a livello mediatico) con un cartone animato prodotto dalla Mondo Tv, seconda azienda italiana quotata in Borsa operante nel settore dei media dopo Mediaset.
La storia è quella del frate di Pietralcina, un biopic in animazione ideato per un pubblico giovanile. Trattasi di personaggio importante, uno dei più seri e giustamente ricordati della nostra storia nazionale e non, cui tanti credenti tuttora si appellano con fede per cercare conforto o per ringraziarlo di quanto hanno ricevuto quando non avevano più speranze. E così essere costretti a dire che il cartone animato a lui dedicato sia un prodotto superficiale che poco rende giustizia alla sua grandezza spiace ancor di più. Limiti estetici e di sceneggiatura caratterizzano infatti questo lavoro che seppur sostenga il progetto "San Pio da Pietralcina opera della chiesa" pare ideata soprattutto più per fini commerciali che filantropici o di diffusione di messaggi positivi.
Da un punto di vista grafico, stonata appare la scelta di affidarsi allo stile giapponese: dai pugliesi con gli occhi a mandorla alle sballate rappresentazioni ambientali del nostro meridione con tanto di case che paiono esser state trapiantate da Honk Hong, l'idea è che al di là dell'impegno non ci sia stata un'adeguata ricerca da parte dei disegnatori. Al di là di tutto però è la sceneggiatura il vero "punto interrogativo" del film. Invece di soffermarsi sulla santità dei gesti di padre Pio cercando la commozione dello spettatore e la sua adesione spirituale ai suoi tanti insegnamenti, la narrazione prosegue senza approfondire come se si leggesse una fredda cronologia fatta di tanti eventi imprescindibili. Scene vuote caratterizzate da frasi retoriche e spesso banali li contraddistinguono. Quel che ne esce fuori è un personaggio, che quasi ricorda, e non è blasfemia, un moderno supereroe. Con tanto di divisa ufficiale (il saio francescano) il nostro protagonista aiuta i deboli con i suoi superpoteri fatti di prediche, preghiere e viaggi nei sogni degli altri. Un santo, sicuramente, ma che non prende mai per mano le coscienze di uno spettatore, che se giovane, molto avrebbe poi da chiedersi sul fascino di quella fede e Chiesa sempre più bistrattata e che ha invece proprio in Padre Pio uno dei suoi personaggi più oggigiorno apprezzati.
La frase: "Io seguo solo la volontà di Dio".
Andrea D'Addio
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