Outrage Beyond
Nel 2010 Kitano era tornato al gangster movie (o meglio, Yakuza movie), dopo dieci anni di assenza dal genere, con Beyond, film in cui aveva portato nella regione di Kanto la faida tra diverse famiglie mafiose. Kitano stesso si era preso la briga di interpretare il violento Otomo.
Una caratteristica di Beyond era stato il ruolo sostanzialmente subalterno delle forze dell'ordine, che qui invece prendono l'iniziativa. L'idea consiste proprio nell'usare Otomo per rinfocolare la rivalità tra due famiglie segretamente rivali. Naturalmente, questa non è una buona idea e tutti finiranno per pentirsene amaramente.
Kitano ripropone ancora una volta tutto l'armamentario di onore mafioso, prove di lealtà e violenza insensata per confezionare un film che avrebbe potuto realizzare adesso come dieci, quindici anni fa. C'è qualcosa di commovente in questo ritorno dopo un decennio di "introspezione", ma viene un dubbio più che legittimo sulla bontà di un'operazione di revival di questo genere.
I capi famiglia Yakuza sono ancora violenti e isterici o calm e signorili. La polizia non sa ancora che pesci prendere e, se proprio deve, prende quelli sbagliati. I colpi sparati sono sempre immotivatamente più numerosi del necessario e sempre più assordanti.
Takeshi è sempre pietrificato nella sua espressione stanca e sempre più arrabbiato nei confronti del mondo. In altre parole i fan di Beat Takeshi troveranno tutto quello che cercano nel loro idolo, ma tutto questo non aggiunge davvero niente di nuovo alla leggenda di Kitano.
A questo punto l'interesse per un eventuale terzo capitolo è davvero opzionale, anche se le condizioni ci sono davvero tutte.
La frase:
"C'è un regalo per lei da parte di Otomo".
a cura di Mauro Corso
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