Sam Raimi amalgama, alla sua maniera, nuovi personaggi imposti dalla produzione di "Spider-man" (gli inutili capitano George Stacy, Gwen Stacy - la figlia del poliziotto - e il fotografo ambizioso Eddie Brock), toppondo proprio nei momenti che dovrebbero essere dark. L'Uomo Sabbia di Church è presentato assai bene, ma viene mollato e ripreso dal regista troppe volte, poichè deve occuparsi anche del vendicativo James Franco, dell'Uomo Ragno in costume nero, di Gwen Stacy e del fotografo Thooper Grace (troppe cose davvero). La presenza della figlia di Ron Howard dovrebbe dare pepe ai tira e molla romantici fra la Dunst e Maguire, invece delude. Come delude il Peter Parker trasformato dal costume nero in un bulletto alla Tony Manero, io mi aspettavo ben altri usi del costume nero che, nei fumetti, s'impossessa anima e corpo di Peter (insomma, più scene in costume). I confronti fra gli amici/nemici Tobey Maguire e James Franco, poi, sono da soap-opera trash (tipo Joan Colins e Linda Evans che si azzuffano, tirandosi i capelli, nel serial degli anni'80, "Dynasty"), discutibili anche le scene musical al bar dove lavora Kirsten Dunst come cameriera e cantante. Anche Venom, personaggio amato dalle nuove generazioni, sembra un surplus eccessivo, tanto che alla prima non attacca il ragno da solo, ma lo fa alleandosi subito con l'Uomo Sabbia. Pessima, poi, la trovata di trasformare l'Uomo Sabbia in quello che non è (cioè il vero assassino di Ben Parker), anche se le scene che ha con l'arrampicamurisono spettacolari. Morale della favola: la miglior vendetta è il perdono, come dice Rosemary Harris (zia May) a Tobey Maguire, e tutti, alla fine, si perdonano vicendevolmente come se avessero partecipato ad un film religioso, o ad un episodio di "Don Matteo". Le scene d'azione, nessuna esclusa, sono spettacolari, però non bastano ad evitare il calo qualitativo della saga. I bei rocordi vissuti con Willem Dafoe e Alfred Molina si allontanano, come anche le migliori idee. Il pubblico, comunque, è accorso lo stesso, pemsando che ormai l'Uomo Ragno era diventato come i capitoli minori del pugile Rocky Balboa di Stallone. Nonostate le mie critiche, la pellicola si aggiudica la sufficienza.
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