Titolo film: |
Michael Clayton |
Opinioni presenti: |
63 |
Media Voto: |
6.5 - |
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di Vittorio, 57 anni, Bagnolo Cremasco (CR)
Bisogna sforzarsi per capire |
Voto 8 di 10 |
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Niente ci garantisce sul fatto che ciò che sia bello debba essere anche facile. Michael Clayton è un bel film, ma richide un minimo sforzo di seguire la trama e di intrigarsi ad un linguaggio cinematografico che impegna l'attenzione e le capacità di collegamento mentale. Tutti i recensori lamentano la prevedibilità della trama e poi ( almeno qualcuno ) censura la scelta di non proporre la vicenda in maniera lineare, censurando proprio lo sforzo che il regista fa per non essere come gli altri.
Il film è un atto di denuncia come ne abbiamo visti tanti, ma è anche una riflessione molto intensa ( aiutata da un Clooney di straordinaria espressività ) sull'affanno autodistruttivo dell' America. Il cinismo dell'avvocato capo che dice ad un Clooney in crisi : " Certo che sono delinquenti; ma secondo te noi su che cosa guadagnamo ? " potrà non essere inedito; ma tutta del regista e sceneggiatore è la bellismi sequenza lirica ( l'unica del film ) in cui il protagonista incontra tre cavalli ( simbolo del west dei cow boy e dell'America dei pionieri, che non a caso è proprio quella che il micidiale dierbante uccide )e non può non rendersi conto ( anche se non lo dice ) che è follia distruggere proprio quello che è la storia, la vita e la sostanza dell'America. Da qui, non da altro, parte la sua volontà di riscatto, anche di fronte al mancato attentato.
Nei primi cinque minuti il film propone una sequenza quasi incomprensibile; gente si agita e parla; persone nuove si accampano sullo schermo senza senso, come non hanno senso le battute. Solo alla fine, quando le stesse immagini vengono ripetute, si capisce cosa veramente esse significano. Le immagini hanno senso dal contesto, e se si possiede il senso critico per giudicarle. Allora non è vero che le immagini hanno senso di per sé; che vedere è capire, come tanti televisionari e falsi documentaristi ci dicono continuamente. Senza volontà di capire nulla ha senso anche quello che abbiamo davanti agli occhi. E' la lezione del grande cinema, da Quarto potere a Rashomon e uno dei filoni del decadentismo europeo.
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Questa opinione è stata scritta da:
Vittorio
57 anni
Bagnolo Cremasco (CR). |
(1 Aprile 2008) |
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale: interviste.
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