Titolo film: |
Volver (tornare) |
Opinioni presenti: |
91 |
Media Voto: |
7.5 -  |
Altre risorse sul film:
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale.
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di Enrica, 20 anni, Firenze (FI)
La forza primigenia del grembo materno |
Voto 10 di 10  |
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Nell'universo tutto al femminilie di Almodovar, il cammino verso la riconciliazione con la forza primigenia dell'origine e la vitalità ferina delle forze naturali della creazione, ha inizio con la spontanea e innocente uccisione di un padre che la religione immanente di Almodovar non riconosce nella sua trinità. Un percorso che riconduce all'organicità, all'unione e all'autosufficienza di un mondo femminile che con la forza dei suoi sentimenti autentici e del caos delle sue pulsioni vitali centrifughe si riconosce in sè compatto ed autonomo, in grado di combattere e resistere alla violenza cupa e meschina di un mondo maschile precedentemente ritratto dal regista nel fosco e drammatico "La mala educacion".
Un surreale reincontro con la madre perduta, la terra abbandonata, il grembo da cui si salpa e a cui si ritorna attraverso un cammino caotico e pulsante di sentimenti contrapposti e vitali, una galleria cromatica di forze disordinate e disordinatrici che decomponendo l'inetto universo maschile, recuperano la forza con la quale affrontare la morte. Una morte che viene reivestita del suo significato arcano di fusione panica col tutto naturale, un motivo annunciato fin dalla prima scena in cui Augustine, l'amica delle ragazze, pulisce una tomba con serenità e naturalezza, assieme ad una moltitudine di donne che facendosi forza contro il vento fortissimo che le aggredisce, sistema i fiori sulle lapidi dei loro cari. Una morte che così reinterpretata non fa più paura, una morte che non ha niente del vano e sciocco dramma che un programma televisivo può farne e che costerà alla stessa Augustine il rimprovero delle sue amiche per aver ceduto, di fronte alla paura della morte e dell'abbandono materno, all'universo volgare ed artificioso che tutte insieme hanno tentato di combattere.
Una Cruz eccezionale, mai così intensa e sensuale, che commuove anche nel gesto semplice ma piu femminile che mai del lavare i piatti mentre il balordo marito si ubriaca di fronte alla televisione. Un Almodovar indimenticabile che dopo l'apice assoluto di "Tutto su mia madre" dimostra che il suo percorso di esplorazione dell'universo materno è ancora vivo e in costante evoluzione.
Da non perdere.
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Questa opinione è stata scritta da:
Enrica
20 anni
Firenze (FI). |
(17 Ottobre 2006) |
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