Titolo film: |
Le Particelle Elementari |
Opinioni presenti: |
11 |
Media Voto: |
6.5 - |
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Attenzione: nei testi delle seguenti opinioni, potresti trovare parti rivelatorie del film.
Il parere di Chiara, 28 anni, Ravenna (RA)
tanto elementare da essere geniale : I nuovi fiori del male di Baudelaire |
Voto 9 di 10 |
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Un film pieno di contrasti, emozioni, molteplici identità e violenze represse. Molti i messaggi subliminali, molti i riferimenti all’infanzia, ai dolori di una vita di fallimenti, e al pessimismo cosciente, lucido e definibile nei silenzi , dilatazione dello spazio-tempo, alterazione dei ritmi, esplosioni musicali, riprese ravvicinate sui primi piani. Le particelle elementari è il titolo di un romanzo e ora di un film che può significare vari riferimenti: dal punto di vista scientifico le molecole genetiche della biologia, quelle elementari alla base della riproduzione genetica che clonate all’infinito produce massa di cellule umane uguali (clonazione); particella dal punto di vista letterario possono dirsi le fasi della vita, dall’infanzia all’età matura, dal punto di vista metafisico le fasi lunari positive e negative che portano al suicidio, dal punto di vista psicologico, le ansie represse che incatenate l’una sull’altra moltiplicano insuccessi e mandano in tilt la mente umana; dal punto di vista filosofico, le particelle potrebbero rappresentare un saggio sulla fatalità umana e sul bene soggettivo. La storia è quella di due fratellastri di parte materna che vengono accuditi calorosamente da una grossa nonna materna e poi adottati dalla vita alla fatalità di ambienti contrapposti. Il primo , il pessimo Bruno, anche a causa del collegio, subisce violenze che si porterà dietro per tutta la vita creando regressioni patologiche e morbosità sessuali , perversioni, mentre l’altro, il buon Michael è serafico e silenzioso è adottato da una famiglia per bene e diventa un genio matematico privo di una vita sessuale e dedito allo studio e alla ricerca . Un connubio esplosivo a vasi apparentemente non comunicanti: da una parte c’è un quarantenne timido e introverso, dall’altra il violento e l’aggressivo, l’uno pallido e occhialuto, l’altro bestiale e impulsivo. Un film che tratta la sessualità baudelaire con genio maniacale, con ansia post-moderna e con voci fuori campo di un regista tedesco che mantiene come un acrobata la contesa fra follia e semplicità, tra pace e serenità in bilico nei suoi stessi sentimenti luttuosi , macrabi, pervertiti ed estremamente coerenti. Cruento e geniali. Coraggiosa pagina di sociologia odierna.
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Questa opinione è stata scritta da:
Chiara
28 anni
Ravenna (RA). |
(1 Maggio 2006) |
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale: interviste.
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