Il presupposto di tutto è che questo è un film inutile. Perchè è inutile raccontare, oggi, l'ennesima versione della vicenda strappalacrime del piccolo Oliver. Non so, ma forse Polanski, che è sicuramente un signor regista, si è ormai lasciato andare ad una sorta di pre-pensionamento creativo che gli assicura tranquillità famigliare e la solita buona dose di incassi. In fondo questo film non fa male, anzi, state pur certi che piacerà, perchè sa farsi piacere. E' un pò come Dickens, la morale, le belle storie alla fine pagano sempre.Non sappiamo cosa resti in tasca dopo due ore abbondanti di film, ma proviamo a cavare qualche ragno dal buco. La ricostruzione storica e scengografica, innanzitutto. Bella, sicuramente affascinante, gli ambienti, i dettagli, i costumi, tutto molto curato. Sicuramente la fotografia permette di calarsi alla perfezione nella sudicia Londra vittoriana, a mio avviso uno dei palcoscenici più affascinanti della nostra storia. E poi ci sono i personaggi, tutti ben delineati, grotteschi al punto giusto, come erano stati i Pirati dello stesso Polanski. In gran spolvero Kingsley, il suo Fagin è sicuramente un'irresitibile canaglia. E Oliver ha la faccia giusta per sciogliere i cuori, ma con una buona dose di malizia, che non guasta. Per quel che ricordo, il film segue abbastanza fedelmente il romanzo, ed è la scelta giusta, una volta imbarcatisi nell'operazione "vecchio stampo". Il finale sinceramente è un pò troppo sciapito, conclusione da aspettarsi in una storia che manca di mordente. Sarà mia opinione personale, ma sono dell'idea che i grossi budget spesi per la riscostruzione d'epoca potrebbero essere investiti alla ricerca di idee. Di edulcoranti romanzi vittoriani, in cui i buoni sono troppo buoni, e i cattivi troppo cattivi, ne abbiam pieni i ricordi.D'infanzia...