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Mondo cane

Opinioni presenti: 12
Media Voto: Media Voto: 6.5 (6.5/10)

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Paradossale

(8/10) Voto 8di 10

Nn è che si potesse fare + di tanto all'epoca in cui l'hanno prodotto , ma la narrazione con le immagini inedite fanno si che sia un buon prodotto. Volevo rispondere a Mark, 18 anni, Tavernelle (VI)........Ma guardati Uomini e Donne cosi nn consumi proteine......



Fabrizio, 29 anni, Bitonto (BA).




Jacopetti-Prosperi : il Mondo ce li invidia

(9/10) Voto 9di 10

Tutte le critiche piovute sopra al duo Gualtiero Jacopetti & Franco Prosperi sono superficiali e mai frutto di un lavoro di analisi approfondita alle spalle. Si evita quasi con timore di prendere atto di come la genialità italiana riesce a soddisfare la sete di morbosità diffusa agli arbori degli anni '60. In quel mondo che stava per esplodere è proprio la classe media-conservatrice che trova nel filone Mondo la consolidazione del proprio status sociale quando esso veniva così duramente messo in discussione. La fredda voce fuoricampo e la musica fuoriluogo sono metafore della società del tempo, impreniata di qualunquismo tradizionalista e ipocrisia dilagante. Questo film è lo specchio di un'epoca e nelle sue scene strazianti funge da preludio al ciclone che investì la società in ogni suo campo.



Filippo, 41 anni, Bologna (BO).




Cinico e crudele

(8/10) Voto 8di 10

Sicuramente un documentario che fa discutere: è solo un'accozzaglia di scene di cattivo gusto o un documento che fa riflettere sulla natura dell'uomo? A ciascuno l'ardua sentenza; io penso che le due cose non possono essere scollegate: se non fosse di cattivo gusto non farebbe riflettere. Comunque, caro Amleto, non si giudica un'opera per le idee politiche o la natura dell'autore: se così fosse, il 40 % della gente non guarderebbe i film di Nanni Moretti (è di sinistra: per questo motivo chi vota destra non deve guardare i suoi film?), e un buon 50 % eviterebbe quelli di Pasolini (omosessuale, oltre che di sinistra; a proposito, sarei curiosissimo di sapere come giudichi Salò, sempre che tu l'abbia visto). Mi piace poi la tua logica deduttiva sulla sensibilità: l'autore è fascista, quindi non ha sensibilità; non ha sensibilità, quindi non trasmette sensibilità, ma ipocrisia. Una domanda: ma il film tu l'hai anche visto o ti sei fermato quando hai letto sulla scheda chi l'ha realizzato? Se non fosse stato considerato fascista, ma di un partito in cui credi, scommetto che ai tuoi occhi Jacopetti sarebbe diventato un genio. Scusa la provocazione: voglio solo dire che devi giudicare se a te è piaciuto il FILM, non l'AUTORE. Il film è privo di sensibilità solo se a TE non ha trasmesso niente, non se il regista è un fascista. Ti invito a usare un pò di più il cuore e meno il cervello. Infine, caro Amleto, ti sfido a dimostrare che l'80 % del documentario è falso; ammetto che può essere parzialmente strumentalizzato, ma dire che per l'80 % è falso, mi sembra una sparata bella grossa. Io credo che questo film abbia un senso: che la natura umana, quella vera dentro di noi, è spaventosa (e quello che è successo durante il fascismo lo dimostra); è spaventosa non solo per quello che l'uomo può fare e diventare in condizioni estreme (tipo una guerra, o l'estrema povertà), ma per quello che fa e accetta (e in modo vergognosamente ipocrita fa finta di non sapere) che gli altri facciano tutti i giorni della nostra vita. I veri ipocriti, i senza morale, siamo moi: noi che sappiamo che tutti i giorni avvengono cose orribili, ma facciamo finta di non saperlo. Noi, gli ipocriti, che alla fine del film diciamo: "E no! Bisogna subito fare qualcosa!" e andiamo a farci una pizza. Noi, gli ipocriti, che pur sapendo quello che avviene, diciamo: "Hai visto quello sporco fascista senza morale che razza di film orribile ha fatto! E' proprio un'ipocrita". Guarda il tuo cuore e dopo rifletti, Amleto, rifletti.



Apo, 34 anni, Conegliano (TV).




Mondo cane non è quark

(8/10) Voto 8di 10

Un film di realizzazione eccezionale, una regia di prima qualità un montaggio che risulta ancora essere moderno e d'effetto. Dal punto di vista tecnico un must del cinema; esageratamente all'avanguardia. I problemi sorgono quando non lo si considera film in quanto "libera interpretazione degli eventi". Questo film mescola "sapientemente" la realtà con le opinioni e la spettacolarizzazione. Uno speaker può cambiare significato ad una scena travisandola, estirpandola dal suo contesto originale, le inquadrature insistenti possono cogliere aspetti che in realtà sono praticamente assenti. I pescatori malesiani che passano una giornata lavorativa a torturare squali senza trarne profitto ma solo per vendetta, perchè uno di loro è stato ucciso (come accade tutti i giorni per detta del cronista, e quindi quand'è che lavorano sul serio?) è solo una delle scene i cui i conti non tornano. A volte sembra tendere a sottolineare l'animalità di alcune popolazioni (più che altre) cogliendo dei dettagli spropositatamente ingigantiti che farebbero risultare qualunque popolazione della terra riluttante. La strage dei maiali in Nuova Guinea non mi sembra diversa da quella che fanno in Europa e negli Stati Uniti a parte per le gabbie di ferro minuscole in cui li rinchiudiamo e il "tipo di cottura" che utilizziamo, cosa che il cronista tiene a specificare in quanto differenza tra civiltà e arretratezza(!). In ogni occasione la capacità di cogliere aspetti oggettivi è lasciata allo spettatore che viene continuamente bombardato di opinioni. Tutti aspetti che emergono in "Mondo Cane Documentario" ma che scompaiono in "Mondo Cane Film" in quanto acquistano l'attendibilità che avrebbe un film horror. Tenendo presente questa differenza si posso affermare: un film di cui consiglio la visione, capace di tenere incollati allo schermo, di cui assaporare l'ottima realizzazione e di cui percepire dal profondo le comunque indiscutibili verità di base. Per quanto riguarda gli ideali politici (concedetemelo per questi ultrimi tempi in cui si può ancora fare una minima differenza), e poi finisco davvero, in quanto personalmente "tendente a sinistra" mi torna in mente quella sana rivalità (credetemi!) esistente un tempo, almeno in piccoli ambienti, tra intellettuali di sinistra e intellettuali di destra fatta di attacchi "artistici" che ora sono solo a senso unico (quelli artistici intendo non quelli fatti dai politici) e che non trovando oggi una controparte sembrano perdere di significato (vedi il cinema d'autore italiano)...ma forse sarebbe meglio che la politica non avesse niente a che fare con il cinema.



Andrea, 21 anni, Cosenza.




Si può fare un documentario tutto falso?

(1/10) Voto 1di 10

Si può parlare di tutto e criticare il regista del documentario. Io mi chiedo come un fascista convinto come lui possa avere sensibilità quando è storicamente dimostrato che i fascisti non sanno nemmeno cosa sia la sensibilità. Se fosserò sensibili penso che non sarebbero fascisti e quindi un fascista sensibile è un'antitesi. Difatti in questo documentario dove si richiedeva sensibilità c'è solo ipocrisia e il classico cinismo di una persona che deve chiedersi perchè fa un mestiere di cui non ha la sensibilità per fare. La storia poi mostra come l'80% del documentario è un classico falso, tutto costruito senza nessuna moralità e giusto per fare qualcosa.



Amleto, 30 anni, Milano.





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