Scrivere l'opinione di un film girato da Clint Eastwood non è semplice, in quanto essendo il piu' bravo e premiato del cinema americano. Ma eccolo con questo Jersey Boys.... biografia del gruppo THE FOUR SEASONS in perfetto stile anni 60, forse copiato dall'omonimo musical di Broadway. Che dire, perfettamente girato con primi piani che parla al pubblico che guarda il film, ottima ricostruzione, belle musiche ma.. a tratti noioso. (Il ballo finale un capolavoro.)
Insomma, non so cosa sia successo a Eastwood, ma il film è davvero orribile. Lento, insulso, noioso, senza pathos. É la storia inutile di alcuni ragazzi che formano un (famoso?) gruppo rock anni '50. Non andate a vederlo. Noi siamo usciti dopo poco più di mezz'ora. Soldi buttati via.
Maledetto Clint ma come mai anche quando tratti argomenti e generi fuori dalle tue corde e sotto sotto li giri con la mano sinistra il sette te lo guadagni lo stesso?
Adesso Clint il vecchio sceglie la strada del musical e non un musical qualsiasi uno di quelli che negli ultimi anni a Broadway ha fatto incassi stratosferici e ha vinto numerosi premi, Jersey Boys ossia la vita artistica del cantante Frank Valli e dei suoi Four Season che hanno dominato la scena musicale degli anni 60 con successi quali Sherry o Walk like a man.
Eastwood epura l'aspetto forzatamente "Musical" per farne una storia di riscatto sociale di questi ragazzi segnato dal destino di vivere in un luogo dove se vuoi fare qualcosa o parti militare e muori, o fai il mafioso e muori oppure se hai una bella voce puoi diventare il nuovo Frank Sinatra.
Come è il suo solito non sbraca da un punto di vista narrativo, resta fedele al racconto di base e crea le atmosfere giuste ispirandosi molto al cinema di Scorsese (non a caso c'è anche un giovane Joe Pesci nel cammino della band)...... Abbiamo un boss che ha il volto gigione di Christopher Walken che benedice questo ragazzo dalla voce celestiale e i suoi amici balordi.
Eastwood sceglie di rappresentare la storia partendo dai risvolti sociali, l'origine umile dei protagonisti la fa da padrone e giustifica certe scelte legate alla famiglia e l'amicizia affidandosi allo stesso attore che portò Frank Valli anche a Broadway.
La mano invisibile del maestro c'è e si vede in primis esautorando la parte musical della storia facendo Cinema, emozionante la prima di Can't take my eyes off of you al culmine di un roboante giro di emozioni, per poi farlo esplodere nel finale dove lo spettatore si alzerà dalla poltrona ballichiando e canticchiando le canzoni del film insieme a tutto il cast
Voto 7,5